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REGGIO CALABRIA – I deputati del Pdl Santelli, Dima, Galati, Golfo e Traversa, in un’interpellanza rivolta al Ministro dell’Interno, chiedono «se il Governo abbia intenzione di adottare le iniziative di competenza per revocare il provvedimento con cui è stato disposto lo scioglimento del comune di Reggio Calabria in considerazione delle macroscopiche inesattezze su cui si fonda la relazione della Commissione di accesso». I firmatari dell’interpellanza chiedono anche «per quali ragioni si sia provveduto a sostituire il prefetto nel corso dell’accesso; se risponda al vero, quanto riportato dalla stampa, vale a dire che il Ministro dell’Interno sia stato sollecitato all’avvio della procedura di accesso; se lo stesso Ministro, in via di autotutela, abbia intenzione di adottare gli opportuni provvedimenti al fine di rettificare gli errori e le gravi inesattezze presenti nella relazione commissariale anche al fine di evitare azioni di risarcimento danni dei cittadini, professionisti e imprese ingiustamente coinvolti e quali provvedimenti di competenza il Ministro intenda adottare per accertare i responsabili della grave ed inammissibile pubblicazione di un atto riservato». I deputati del Pdl sostengono, tra l’altro, che “l’Amministrazione comunale sciolta ha svolto il proprio mandato solo per sei mesi e che l’avvio della commissione di accesso è intervenuto nel pieno di una continua e pressante attività del centrosinistra reggino e nazionale che attraverso note stampa ha avviato un’agguerrita campagna stampa contro l’amministrazione comunale. Anche tramite numerose interrogazioni presentate sulla materia è stato sollecitato l’avvio della procedura di accesso. Durante il periodo di attività della commissione di accesso si sono succeduti una serie di cambi al vertice delle più importanti istituzioni locali e delle forze dell’ordine (procura, polizia, carabinieri) e, inaspettatamente, nel mese di aprile 2012, il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, è stato sostituito da Vittorio Piscitelli, ed ancora il presidente della stessa commissione, Valerio Valenti, già viceprefetto di Venezia, è stato promosso prefetto e destinato presso la sede di Bolzano, con conseguente aumento di responsabilità e carico di lavoro. Il nuovo prefetto di Reggio Calabria, appena due mesi dopo il suo insediamento, ha dovuto formulare un delicato parere in soli dieci giorni, un parere che, a nostro avviso e come dimostrano gli atti, denota l’assoluta mancanza di conoscenza della realtà cittadina. Una circostanza che, probabilmente, ha pesato sulla decisione adottata dal Governo e ha arrecato grave danno e pregiudizio al Paese e all’intera comunità reggina».   «Il 9 ottobre scorso, data in cui il Consiglio dei ministri ha adottato il provvedimento di scioglimento del comune di Reggio Calabria – si afferma ancora nell’interpellanza – alcune testate giornalistiche erano già in città con loro inviati, preannunciando la decisione che avrebbe in seguito adottato il Consiglio dei Ministri ed il 10 ottobre, la relazione, benchè atto riservato, è stata pubblicata integralmente su diversi siti internet e solo pochi giorni dopo era anche in vendita in edicola. Dalla relazione della Commissione di accesso emergono grossolani errori, innumerevoli inesattezze e rilevanti omissioni, travisamento dei fatti e ribaltamento delle responsabilità».   «Tra i consiglieri attenzionati – sostengono infine i firmatari dell’interpellanza – non risultano due esponenti di punta dell’opposizione benchè nei loro confronti esistano motivi ben più gravi rispetto a quelli che vengono menzionati nella relazione: il primo in quanto socio in imprese confiscate e riportate nella relazione ed il secondo in quanto imparentato con soggetti destinatari di procedimenti penali». 

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