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POTENZA – Sono venitrè i siti che questo weekend resteranno aperti per le tradizionali giornate del Fai. Sabato e domenica quindi si avrà l’opportunità di esplorare il bello della Basilicata, la sua storia e le architettura che l’anno contraddistinta per secoli. Ovviamente la provincia di Matera fa da apripista, ma anche a Potenza, anche se è esclusa la città capoluogo, non nasconde le sue bellezze. Palazzi gentilizi, scavi archeologici, chiese e musei, ma anche il geosito dei Cinti, vera e propria perla naturale della regione. Matera, Grassano, Irsina, Metaponto, Pisticci, Policoro, Tricarico, Grumento Nova e Venosa sono i comuni interessati dalle visite del Fondo Ambiente italiano. Unico posto riservato agli iscritti del Fai è il palazzo Arcivescovile di Matera, per il resto si potrà accedere liberamente a tutti i luoghi.

Le visite coinvolgeranno i volontari dell’associazione, i giovani delle scuole e gli studenti di archeologia dell’Università della Basilicata, ma anche gli studenti dei licei, come per esempio a Venosa nel caso della visita alla Casa di Orazio.

A Matera, accanto a Casa Noha, che propone «I Sassi invisibili. Un viaggio straordinario nella storia di Matera», sarà possibile visitare il salone degli Stemmi nel palazzo Arcivescobile e Palazzo Ferrau. A Grassano la Chiesa Madre e il Geosito dei Cinti, a Irsina il Centro studi «Giovanni Maria Trabaci» e il museo archeologico «Michele Janora», a Tricarico la cattedrale e il Palazzo ducale. A Metaponto si potranno visitare il museo archeologico e le Tavole Palatine, a Pisticci la cappella di Santa Caterina e la chiesa dell’Immacolata, a Policoro il museo archeologico della Siritide e il Parco archeologico di Heraclea. E gli itinerari archeologici segneranno anche le visite a Grumento Nova, al museo nazionale dell’Alta val d’Agri e al sito di Grumentum, e a Venosa, alle aree archeologiche, delle terme e dell’anfiteatro e alla Casa di Orazio.

Tra questi c’è anche il sito di Bernalda Metaponto, finito l’autunno scorso sotto montagne di acqua e fango a causa di un cedimento delle barriere che contengono il fiume. Una “rivincita” per un pezzo di Basilicata tra i più suggestivi e attrattivi. Il sito di Metaponto infatti è stato letteralmente sommerso per diversi giorni a causa del maltempo che ha colpito tutta l’area.

Ci è voluto molto per poter rimettere la struttura a posto, ricostruendo i ponticelli che attraversano tutte le zone archeologiche e migliorando i canali di scolo. Per diversi mesi Soprintendenza, Vigili del Fuoco e Consorzio di Bonifica hanno lavorato per poter prima eliminare l’acqua stagnante e poi procedere alla pulizia completa del sito dal fango. Un po’ la stessa situazione degli scavi archeologici di Sibari, in Calabria, dove la situazione però resta ancora oggi drammatica. Ovviamente la visita prevede l’apertura di luoghi non sempre fruibili dal pubblico, è il caso per esempio della galleria all’interno di palazzo Ducale a Tricarico.

Ma c’è anche la sede espositiva permanente della Soprintendenza, sempre a Tricarico, che conserva l’elmo di tipo corinzio in uso dall’avanzato VI sec. a. C. e parte del corredo proveniente dalla necropoli di Serra del Cedro. In ogni caso il Fai ha anche preparato un’app per smartphone in modo da poter agevolmetne individuare i siti aperto per questo lungo weekend di cultura e soprattutto di esplorazione.

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