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CATANZARO – Ultimo scorcio di legislatura, ma l’emergenza continua. Uno tsunami di spazzatura è pronto a seppellire la Calabria, tant’è che la Regione sta preparando una nuova ordinanza contigibile e urgente, detta in burocratese. Un ennesimo provvedimento per scaricare il “tal quale” direttamente in discarica. E oggi, durante la riunione di giunta regionale, l’assessore all’Ambiente, Franco Pugliano ne illustrerà i contenuti.

Intanto da qui a tre mesi, anche se in maniera provvisoria, la via d’uscita potrebbe essere trasferimenti di immondizia in Portogallo e Spagna, la gara internazionale infatti, è stata perfezionata, mancano alcuni permessi tra gli Stati, ma è stato superato l’intoppo burocratico (la mancata iscrizione di una ditta alla Camera di commercio) che bloccava il bando, assegnato mesi fa, all’Associazione temporanea d’imprese con una costola rendese.

Ad oggi la spazzatura viene ammassata negli impianti (che a loro volta andrebbero rimodernati) e blocca anche la linea dell’umido, in alcuni casi. Ne risentono alcuni Comuni del cosentino, come Rossano, dove il sindaco ha gà lanciato l’allarme. E’ chiaro che l’emergenza non è mai finita. 

Ad oggi poi una sentenza del Consiglio di Stato blocca, come già riportato dal Quotidiano, il trasporto della spazzatura in Campania, perché il rifiuto non trattato che arrivava negli impianti avellinesi, a sua volta finisce in Puglia per gli scarti, regione che ha presentato, mesi fa, un ricorso e lo ha vinto: in pratica per evitare i business del privati chi produce spazzatura ha l’obbligo di trattarla nel suo territorio, i sacchetti di immondizia e le tonnellate di rifiuti non possono più “emigrare”. 

Restano dunque sul territorio le 700 tonnellate di rifiuti, che gli impianti calabresi non riescono a trattare. Inoltre come se non bastasse, è anche scaduta l’ordinanza speciale già firmata dalla presidente facente funzioni, Antonella Stasi che autorizzava, in situazioni di emergenza, lo scarico di tal quale in discarica. Solo che l’urgenza non è mai finita. E quell’atto va rinnovato. Per quanto possa rammaricarsi il Comune di Pianopoli, se pur ha una discarica satura, dovrà fare la sua parte e ingoiare ancora spazzatura, non trattata. Per l’estero servono almeno altri tre mesi, sempre che chi governerà la regione non voglia cercare altre strade, ma intanto va messa una toppa all’emergenza ed è quello che ha tentato di fare la Regione dopo la fine del commissariamento.

 

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