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POTENZA – Si sono ritrovati a Mantova il sindaco di Tito, Pasquale Scavone e quello di Pisticci, Vito Di Trani. Loro sono soltanto due membri di quel movimento di sindaci che chiedono una equa ripartizione delle royalties petrolifere e un aumento sostanziale dei controlli sia sullo stato della salute pubblica che su quello degli impianti.

È un loro cavallo di battaglia, un punto di partenza importante: trasformare la Basilicata in un solo blocco compatto, dove la gestione dei guadagni petroliferi possa trasformarsi in risorsa collettiva, in bene pubblico che sfugga al controllo delle multinazionali petrolifere. Ma oltre il petrolio, dicevamo, c’è la questione ambientale. Nell’ultima riunione dei sindaci si era lavorato molto per lanciare la proposta ai candidati alle primarie del centrosinistra, dall’istituzione di un registro dei tumori al blocco dei raddoppi senza prima un nuovo piano di monitoraggio, fino alla possibilità di rimodulare l’accordo con lo Stato sulle entrate fiscali e aumentare la percentuale delle royalties erogate in Basilicata. Adesso Scavone e Di Trani hanno deciso di allargare la questione e portarla a livello nazionale. A dare lo spunto è stato il comune di Mantova che ha lanciato una proposta: creare una rete nazionale dei Comuni ubicati in aree in prossimità dei cosiddetti Siti contaminati classificati come di Interesse Nazionale (i cosiddetti Sin). La zona industriale di Tito e Pisticci, i fosfogessi e il ciclo del petrolio sono due aspetti altamente sensibili per la Basilicata, due caratteri che richiedono un approccio nuovo rispetto alla lentezza burocratica odierna.

In questi luoghi, come ha detto Di Trani «si muore. Non è possibile ripetere le esperienze del passato. Bisogna lavorare per la bonifica di questi territori, ma c’è da chiarire l’aspetto delle spese. Non deve essere soltanto lo Stato a pagare, ma anche l’Eni e tutti i responsabili di questo disastro ambientale. Sarebbe impensabile il contrario». Insomma, la battaglia si sposta a livello nazionale, con i Comuni partecipanti che si sono scambiati idee ed opinioni su come mettere in pratica un intero sistema di controllo delle aree. Quello che preoccupa sono soprattutto i ritardi. La Commissione Europea da questo punto di vista è pronta a bocciare l’Italia aprendo una procedura di infrazione, che si traduce in termini economici in sanzioni salatissime. C’è quindi da invertire tutto, stanziare i fondi per bonifiche rapide e attuare sistemi di controllo ambientale stringenti.

Attualmente la preoccupazione degli amministratori è l’esatto contrario. Gli ultimi provvedimenti statali parlano di bonifiche soltanto in caso si tratti di operazioni economicamente sostenibili. E non si tratta di una prassi recente, è ormai consolidata. Sono davvero pochissime le bonifiche partite in tutto il Paese. Insomma, i Comuni non ci stanno e puntano a rappresentare il problema delle aree fortemente inquinate con una priorità nazionale sulla quale spendere una consistente parte di fondi. Scavone racconta di una zona industriale, quella di Tito «Che ormai segna il passo e vive un momento di forte drammaticità. Noi siamo andati a Mantova per cercare di raccontare come viviamo i nostri territori, in che modo affrontiamo il quotidiano».

La speranza è che da questa “forzatura” possa uscire un movimento di forze capaci di mettere in discussione l’intero sistema di bonifica nazionale. ma c’è dell’altro, che ovviamente ha dei risvolti politici. Ed è nuovamente il sindaco Di Trani ad esternare la sua posizione. Riguarda le primarie del centrosinistra e tutta la vicenda collegata alla scelta del candidato. per Di Trani Pittella rappresenta chiaramente quella rottura con il passato che era stata auspicata «perché in merito alla gestione del petrolio e delle royalties si è mosso in maniera ampiamente condivisibile». C’è quindi, almeno stando per il primo cittadino, un momento altamente favorevole per la Basilicata. Qualcosa capace di guardare in primo luogo alla tutela della salute delle aree. Insomma, i due sindaci non hanno fatto altro che aprirsi alla comunità degli amministratori nazionali portando con sé le loro esperienze.

v.panettieri@luedi.it

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