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POTENZA – Con un anno e mezzo di reggenza a capo di una Direzione distrettuale antimafia aveva tutte le carte in regola per competere con gli altri per la poltrona di procuratore capo. Eppure a impuntarsi su un’interpretazione rigorosa delle regole sulla valutazione delle carriere sembra che sia stata la corrente più conservatrice all’interno del Csm. Così alla fine Magistratura Indipendente non solo ha prevalso nella disputa sul punto specifico, ma è probabile che domani all’interno del plenum farà da ago della bilancia tra i candidati rimasti in lotta.

Più che un’opportunità è un’autostrada quella aperta proprio ieri dal Csm, con un tempismo che non può che lasciare pensare, dal per Laura Triassi, il magistrato che da un anno e mezzo ha preso il posto di Giovanni Colangelo alla guida dei pm potentini. Tra i 29 candidati per la successione all’attuale procuratore capo di Napoli c’era anche lei e col passare dei mesi la sua candidatura aveva acquistato peso man mano che si accumulava l’esperienza dirigenziale, un requisito quasi necessario per ambire a una direzione distrettuale antimafia. Di recente un grosso riconoscimento le era arrivato anche dal procuratore generale Massimo Lucianetti, che in attesa della decisione del Csm, aveva prorogato la sua reggenza per gestire il prosieguo delle operazioni di accorpamento tra le procure di Potenza e Melfi, malgrado non fosse il pm con più anzianità di servizio tra tutti che è il criterio applicato di norma.

A stroncare le sue aspettative c’ha pensato chi ha voluto ricordare a tutti costi che un anno e mezzo fa, quando la Triassi ha preso servizio come facente funzioni, non aveva nemmeno un giorno di esperienza alla guida di un ufficio ed è a quella data che andrebbero valutati i titoli dei concorrenti per quanto possano essere superati – i titoli – e incolpevoli – i concorrenti – dei ritardi accumulati dal Csm nella decisione. Altra storia la corsa che potrebbe aprirsi domani per il posto da procuratore aggiunto, sempre a Potenza, dove nessuno potrebbe impedire alla Triassi di far valere quanto fatto negli ultimi mesi e di vincere con ogni probabilità a mani basse. Resta solo da vedere se la cosa incontrerà le sue aspirazioni, più di un posto da aggiunto a Napoli che di sicuro rappresenta una meta molto più accattivante per l’ex gip che aveva cominciato a far parlare di sè proprio a casa sua, all’ombra del Vesuvio, ai tempi degli arresti più eclatanti per lo scandalo di Mani pulite.

l.amato@luedi.it

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