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Redditi non dichiarati per 632 milioni di euro ed Iva non versata per 107 milioni accertati; 527 responsabili di reati e frodi fiscali denunciati. Sono alcuni dati relativi all’attività svolta dalla Guardia di Finanza in Calabria nel corso del 2011 e resi noti stamani dal comando regionale. Accanto alle verifiche e ai controlli in materia di imposte dirette, Iva, dogane e accise, i finanzieri – secondo quanto reso noto – hanno eseguito 28.341 controlli strumentali, di cui 19.150 hanno interessato il settore degli scontrini e delle ricevute fiscali, dove sono state scoperte violazioni in circa 5.000 casi. L’attività di controllo amministrativo, integrata con quella di polizia giudiziaria, ha consentito alle Fiamme Gialle di scoprire, oltre all’evasione e alle violazioni tributarie, anche reati strettamente connessi all’evasione fiscale. In particolare sono stati denunciate 527 persone responsabili nell’ambito di indagini su frodi e reati fiscali, per violazioni costituite, principalmente, dall’utilizzazione di fatture false (109 violazioni), dalla dichiarazione fraudolenta (160 violazioni), dall’omessa dichiarazione dei redditi (71 violazioni) e dall’occultamento o distruzione della contabilità (85 casi). «Emblematico – si evidenzia – il caso di alcune persone individuate nel luglio scorso in Provincia di Cosenza, che tenevano in vita due distinte aziende delle quali solo una realmente operante (nel settore della grande distribuzione alimentare) mentre l’altra, di fatto inesistente, svolgeva funzioni di «cartiera», fornendo fatture false a beneficio della prima: l’intervento dei militari del Corpo ha consentito, in quel caso, di recuperare a tassazione 12 milione di euro per le imposte sui redditi, di scoprire una evasione IVA di circa 1 milione di euro e di denunciare 3 persone per frode fiscale. La lotta al «sommerso d’azienda», ossia ai fenomeni di totale sottrazione all’obbligo di presentazione delle dichiarazioni annuali ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva, ha portato all’individuazione di 308 evasori totali, i quali hanno occultato redditi per 385 milioni di euro ed omesso il versamento di iva per 62 milioni di euro. «La platea dei cosiddetti evasori totali, in Calabria, – si legge in una nota della Guardia di Finanza – comprende anche soggetti che sottraggono a tassazione importi elevati, come un giovane imprenditore edile del crotonese che, dopo aver regolarmente presentato le dichiarazioni fiscali nei primi due anni di attività, ha poi sistematicamente omesso di provvedervi negli anni successivi, sottraendo all’imposizione diretta, così come ricostruito dai finanzieri, ricavi per circa 7 milioni di euro ed evadendo l’ IvA per oltre 1 milione di euro». Sono stati inoltre scoperti 754 lavoratori «in nero» e 1.441 lavoratori irregolari. Le corrispondenti violazioni sono state contestate a 62 datori di lavoro L’attività di vigilanza nel settore delle accise sui prodotti energetici ha portato alla scoperta di 162 violazioni, alla denunzia all’autorità giudiziaria di 108 soggetti, al sequestro di 172 tonnellate di prodotti ed alla scoperta di consumi fraudolenti pari a 38.536 tonnellate di oli minerali. «Si è trattato – spiega il comando regionale delle Fiamme Gialle – di frodi consumate mediante la destinazione di prodotti sottoposti a regime fiscale agevolato verso usi maggiormente tassati, per un’evasione complessiva di accise pari a circa 15,5 milioni di euro». Il più rilevante dei risultati conseguiti nel settore delle accise – sempre secondo quanto reso noto – ha portato alla luce un sistema di frode realizzato attraverso una rete di società, e con il coinvolgimento della ‘ndrangheta, che falsificavano le procedure di denaturazione del gasolio destinandolo poi ad usi non agevolati. Il meccanismo di frode aveva consentito all’organizzazione di evadere le accise per 150 mila euro a settimana. A tutela degli interessi erariali frodati i finanzieri hanno sequestrato ai responsabili (42 persone) beni per 350 milioni di euro. In materia di imposte sui redditi e di Iva, sono state eseguite 3.994 attività ispettive che hanno consentito di constatare 632 milioni di euro di materia imponibile sottratta all’imposizione sui redditi, nonchè un’evasione dell’IVA per 107 milioni di euro. Fra i casi di elusione fiscale individuati, la Guardia di Finanza evidenzia quello scoperto nel luglio scorso nel settore delle sponsorizzazioni di enti sportivi: un imprenditore, per sfuggire ad un accertamento fiscale avviato a carico di una sua società responsabile di una rilevante frode fiscale, aveva creato una nuova società nella quale aveva trasferito le attività della prima che, svuotata di contenuti, aveva poi trasferito all’estero, così sottraendosi al pagamento dei tributi evasi. L’intervento dei finanzieri ha consentito di recuperare, in quel caso, base imponibile, ai fini delle imposte sui redditi, per circa 30 milioni e di scoprire un’evasione dell’Iva per oltre un milione di euro.

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