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Aprile da record per le immatricolazioni delle auto: +24,2% rispetto allo stesso mese del 2014. «Nel panorama del mercato italiano Fca sale del 24,9%, leggermente sopra la media delle immatricolazioni. Un passo avanti che consente al Lingotto di tornare a vedere in lontananza quella quota 30% (ad aprile è stata del 29,22) che aveva lasciato da tempo. Ingredienti della ripresa Fca sono i due modelli prodotti a Melfi, la 500X e la Jeep Renegade» (Paolo Griseri, Repubblica 5/5). E sul fronte sindacale, ieri l’incontro tra i vertici aziendali e Fim, Uilm, Fismc e Ugl sul nuovo sistema retributivo presentato nei giorni scorsi: i sindacati parlano di «importanti soluzioni positive» e in particolare «i sistemi premianti non saranno legati alla presenza» mentre «la parte fissa verrà riconosciuta anche ai cassintegrati». Su un altro tipo di premi – quelli ai professori – si tratta dopo lo sciopero del 5 contro la Buona Scuola renziana. Il premier invia dai sindacati una delegazione con Orfini e Guerini: «Dobbiamo chiudere in fretta». Sul tavolo la riduzione dei poteri dei presidi su valutazione e soldi ai più meritevoli, mentre per ora è escluso il rinnovo del contratto.
Un altro grande gruppo che, come Fca, produce anche in Basilicata è Ferrero: di ieri la notizia, presente oggi su tutti i quotidiani, che l’azienda è al primo posto per reputazione in Italia. Secondo uno studio annuale su scala mondiale (rapporto del “Reputation institute” di New York), Ferrero – seconda nel 2014 – precede Bmw e Barilla. In generale, osserva lo studio, è migliorata anche la percezione delle grandi aziende italiane come Eni, Alitalia, Ferrovie dello Stato, Finmeccanica, Poste Italiane e Telecom Italia. Altre due notizie sul Made in Italy: l’Ue rilancia sulla tutela dei marchi e propone di scongelare in parte il pacchetto “made in” sull’origine dei prodotti importati (per Bruxelles indicare l’origine dei prodotti in alcuni casi può avere effetti negativi), mentre l’uomo d’affari svizzero Philippe Camperio prepara la rinascita di Borsalino dopo l’accusa di bancarotta al socio di maggioranza dell’azienda di cappelli, Marco Marenco.
Sulla Stampa un interessante focus sulla «lotta impari dei cittadini contro le buche», un problema che accomuna davvero tutte le città d’Italia.
Giornalismo, tiene banco il caso Unità (pignorati beni ad ex giornalisti e direttori costretti a pagare in solido i risarcimenti delle cause dopo che l’editore, la società Nie, ha portato i libri in tribunale): Corriere della Sera e Repubblica intervistano l’ex editore Renato Soru, chiamato in causa anche in qualità di europarlamentare pd. L’imprenditore sardo declina ogni responsabilità («Ci ho rimesso fino all’ultimo euro e comunque rispondo fino al 2010») ma solidarizza e promette di imepganrsi in prima persona – in che modo, non è specificato. Sempre in tema di giornalismo, inizia ufficialmente oggi la direzione a via Solferino di Luciano Fontana: nell’editoriale di saluto, il 59enne di Frosinone, che proprio all’Unità iniziò la sua carriera, parla del primato del giornale «stampato» e cita i rischi dell’informazione web: «I giornali, in tutto il mondo, vivono un periodo molto difficile. Qualcuno ne ha annunciato la morte in tempi brevi, ritenendo che sarebbero stati travolti dal flusso enorme di informazioni che si riversano nella Rete. (…) La Rete è un distributore frastornante di informazioni (qualche volta vere, altre volte false) e di opinioni spesso urlate con rabbia o colpevole inconsapevolezza. Chi leggerà un articolo del Corriere sarà sempre certo che dietro c’è un lavoro professionale, affidabile e verificato».
Si torna a parlare di sbarchi: le richieste d’asilo arretrate creano il caos nel sistema dell’accoglienza, esaminata solo una domanda su due e 40mila migranti sono in attesa nei centri (980 in Basilicata, dati ministero dell’Interno aggiornati al 4 maggio). Il Corsera dedica una pagina alla questione, mentre il Mattino riporta la polemica dei sindaci del centro-nord e il loro no alla proposta di Alfano sull’accoglienza e la distribuzione dei profughi in base alla densità dei territori: oggi l’incontro tra il ministro, Anci e Conferenza delle Regioni ma si paventa il rischio di un’altra fumata nera.

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