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QUESTA sera ritorna l’appuntamento con X Factor. Siamo arrivati al quinto live e per la serata finale ancora ci sarà da attendere il 10 dicembre. Sono rimasti dentro i compagni di viaggio di Giacomo Runco in arte Eva. Il giovane cantautore di Cosenza è uscito al secondo live, ma la sua popolarità non l’ha persa. Anzi. “Vi confesso che ho seri problemi quando giro per Milano e Roma. Tutti mi fermano per una foto, autografo, abbraccio. E’ divertente, ma non sono queste le cose importanti”.

Incontriamo Giacomo in un noto locale di Rende. E qui già il “problema” della popolarità stranamente è minore. Serenità. Davanti ad un buon caffè americano iniziamo la nostra piccola chiacchierata per cercare di capire se qualcosa è cambiato.

Allora Giacomo iniziamo da questo nome d’arte. Eva, Eva perché?

“E’ stata una mossa strana e rischiosa, ma riuscita. Anche perché tutte le interviste iniziano con questa domanda… Eva rappresenta quella sorta di peccato che mette sale alla vita”.

Giacomo Runco, anni 23, professione, cantautore. Giusto?

“Esatto. Quando sono uscito dentro di me mi son detto: forse ci siamo, forse questa è la strada giusta..”.

Perché?

“Perché come ho detto ai giudici io scrivo le canzoni e ho le idee chiare su cosa voglio fare da grande”.

Ti sei presentato ad X Factor con la tua chitarra, con le tue canzoni, quasi da veterano. Qualcosa non ha funzionato però, cosa?

“Non sta a me dirlo, ma sono molto contento dell’esperienza avuta ad X Factor. I ragazzi della redazione mi hanno emozionato all’uscita. Nei loro occhi ho visto quella stima immensa che mi ha riempito il cuore. Dopo X Factor i contatti si sono moltiplicati e sono pronte molte canzoni da dare…”.

Non sei geloso delle tue canzoni?

“No. Per me è solo un piacere. Per me è importante la parola, quella resta negli anni. Non si brucia”. 

Esperienza di Sanremo lo scorso anno. Rakele canta “Io non so cos’è l’amore” di Runco, Chiodo e Bungaro. Proprio con quest’ultimo l’incontro fortunato nella tua strada. E’ stato colpo di fulmine?

“Per mia grande fortuna si. Grazie all’Accademia Caccini di San Fili ho partecipato ad un suo corso e da quel momento in poi non mi ha più lasciato”.

Rifaresti X Factor?

“Si, certo. E’ sempre una grande esperienza. Poi la soddisfazione di essere stato selezionato tra così tanta gente resta. Perché X- Factor è un percorso faticoso”.

Sei ultimo di 4 figli, come hanno vissuto nella tua casa di San Vincenzo la Costa la tua avventura?

“Con molta passione e tanta allegria. Poi se io sono qui perché mia sorella all’età di 16 anni ,a mia insaputa, mi hai iscritto ai corsi di Mogol. Vedeva in me una luce particolare quando cantavo le mie canzoni. Lei è diplomata in pianoforte. Diciamo che dopo Bungaro è stata quella che ha creduto, fin da subito, nelle mie capacità”.

L’ora è tarda. Giacomo deve rientrare nella sua casa in collina per continuare a scrivere canzoni. Qualcosa è cambiato. Lui ora è diventato un vero e proprio sarto. Il telefono squilla e arriva l’ordine “mi serve questo testo per…”. Eccolo il vestito è pronto. Perché la parola resta. Quella non si brucia. Così parlò Eva, ma in una sera di novembre abbiamo conosciuto il vero Giacomo.

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