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IL deputato ferrarese Alessandro Bratti ha sollecitato oggi la risposta del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri ad una sua interpellanza parlamentare sulla morte del calciatore ferrarese Donato Bergamini, deceduto in circostanze mai chiarite il 18 novembre 1989, quando militava nel Cosenza Calcio. La vicenda è ora al centro di una nuova inchiesta aperta dalla procura di Castrovillari per omicidio volontario.   Il caso – ricorda Bratti – fu archiviato come suicidio ma è stato riaperto nel 2011 «perchè è ormai evidente che Bergamini è stato ucciso e non si è suicidato». 

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«Apprendiamo – sottolinea il parlamentare – che le indagini sono in corso, auspichiamo che vi sia un forte impulso da parte delle forze dell’ordine a fare piena luce sul caso Bergamini e dare giustizia alla famiglia».    

L’interpellanza che Bratti presentò il 22 dicembre 2009, sollecitata dal 2010 e che non ha ottenuto risposta, chiedeva conto del trasferimento di due poliziotti che durante le prime indagini di oltre vent’anni fa avrebbero sostenuto che il caso Bergamini era un omicidio e non un suicidio, e per questo furono allontanati dall’inchiesta.

 

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