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POLICORO – Da fratelli coltelli e gemelli siamesi? La proposta di fusione tra le municipalità di Policoro e Scanzano jonico ricorda dure e accese contrapposizioni tra i due Comuni confinanti.
Quando nacque la televisione locale “Blu Tv”, tra i due primi cittadini di allora, Nicola Lopatriello e Mario Altieri, il primo di Policoro il secondo di Scanzano e anche editore del network, non mancarono colpi di sciabola al limite dello scontro fisico; tanto che la stessa tv in maniera artata, cercava servizi giornalistici ad hoc per mettere in cattiva luce il suo collega di vicinato.
Il tutto nasceva dalla vicenda scorie nucleari del 2003, che vedeva sul banco degli imputati, anche qui in maniera subdola e strumentale da parte della politica, Altieri (centrodestra). Dal 2003 Altieri contro tutti. Compreso Antonio Di Sanza, anch’egli già sindaco di Policoro e quegli anni consigliere regionale di FI, che autosospesosi dal partito di Berlusconi, poi rientrato e successivamente uscito definitivamente, ebbe una dura contrapposizione con il collega di coalizione su questa vicenda, tanto che volarono minacce di querela tra i due. Per mitigare la rivalità decennale ci fu chi propose una squadra di calcio, la diplomazia dello sport, del Metapontino ma non se ne fece nulla: troppe resistenze. Anche se poi in team è nato ma, sbagliando, nessuno si è riconosciuto in esso. Nella fase più recente i due campanili si sono ritrovati di nuovo muro contro muro. Prima il trasferimento del Commissariato di pubblica sicurezza da quel di Scanzano a Policoro ha fatto nascere nella prima comunità un comitato che attaccava Policoro per aver “scippato”, il presidio di legalità ad un vicino di casa: raccolta firme, manifestazioni varie da parte di cittadini e attuali politici scanzanesi, questa volta di centrosinistra, non ha però impedito il trasferimento, da circa un anno, della caserma dai locali dell’Alsia a quelli di via Puglia in Policoro.
Ultima polemica in ordine cronologico la questione dell’area artigianale/industriale nel Comune di Scanzano al confine con l’area del castello di Policoro. Il sindaco di Scanzano, Salvatore Iacobellis, con un protocollo di intesa con il Consorzio di sviluppo industriale di Matera localizza una zona produttiva e l’attuale Amministrazione di Policoro di centrodestra non ci sta e lo mette nero su bianco con un ordine del giorno di consiglio comunale perché, in buona sostanza, Policoro ha già dagli anni ‘70 un’area industriale nella zona Filici, alle spalle del centro commerciale Heraclea, incompiuta per volontà politica regionale. Ora se tra i due Comuni ne nascesse uno solo, di colpo la nuova città di 23mila abitanti ritornerebbe a spendere coma la colonia di Herakleia dalla quale mutuerebbe il nuovo nome. Intanto il sindaco di Montalbano, Enzo Devincenzis, sottolinea il fatto che nel 2010 il Comune di Montalbano approvò una delibera di consiglio comunale per una bozza di convenzione fra i comuni dell’allora Comunità montana Metapontino Basso Sinni, che non doveva essere giammai chiusa, creando seri problemi ai comuni che ne facevano parte soprattutto per lo smaltimento dei rifiuti di cui oggi Montalbano ne sta pagando le conseguenze.
«Quella delibera -ricorda Devincenzis- fu approvata soltanto dal gruppo di maggioranza “Montalbano città”, a testimonianza di quanto sono stati lungimiranti i miei consiglieri che l’hanno condivisa.
La Regione Basilicata, invece ha optato per un’area di programma con le mani legate, perché senza forma giuridica viene naturale chiedersi di che parlano oggi questi ex sindaci che non hanno prodotto gli atti opportuni al momento opportuno».

 

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