X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

POTENZA – Sarà l’istituto comprensivo “Domenico Savio” di Potenza la prima scuola lucana a inserire ufficialmente il metodo “Coder Dojo”, ovvero quel metodo caratterizzo da vari elemente, che combinati insieme danno vita a una didattica nuova e interessante che unisce tecnologia, creatività, passione, divertimento, al’interno del percorso extra-curriculare.
Ed ecco un esempio di buona scuola che ha deciso di puntare sull’innovazione unita al divertimento.

La decisione di inserire ufficialmente il metodo “Coder Dojo” all’interno del perscorso extra-curriculare degli studenti della “Savio” è stata assunta dal Consiglio d’istituto e del Collegio dei docenti che hanno vagliato la proposta presentata da “c.lab”.

«Ho scoperto il coding da poco – ha fatto sapere il dirigente scolastico Diana Camardo – ma appena ho visto in azione grandi e piccini ho capito che dovevo dedicare parte del mio tempo a capire di cosa si trattasse e come poteva questa materia misteriosa entrare nella mia vita ed in quella delle persone che mi circondano».

A fornire la chiave è stato l’evento “#goonbasilicata”, che la Camardo ha curato come coordinatore per la Basilicata quando nel 2014 si sono tenuti in oltre 100 comuni circa 148 eventi in contemporanea.

«#goonbasilicata – ha aggiunto – mi ha fatto avvicinare a questo stupendo movimento di volontariato nato in Irlanda nel 2011 con lo scopo di istituire club di programmazione gratuiti e aperti a tutti, per far avvicinare all’informatica bambini e adolescenti in maniera divertente, avvincente e creativa».

Piersoft, Ida leone, Caterina Policaro, Paolo Mirabelli, Massimiliano Aiello sono stati i mentori «che mi hanno condotto alla scoperta del metodo CoderDojo che abbiamo applicato insieme in alcuni coder dojo dimostrativi avvenuti tra novembre e marzo in varie scuole lucane».

E così a conferma dell’estrema disponibilità del sistema scolastico a sperimentare ed innovare, il dirigente scolastico Diana Camardo e l’interno consiglio scolastico hanno accolto con entusiasmo una proposta di 24 ore di formazione da inserire nel programma didattico (extracurruculare) 2015/2016 dell’istituto comprensivo Domenico Savio di Potenza.

La pratica educativa coincide con i principi del Creative learning e delle 4P elaborate dal Lifelong Kindergarten Group del Mit Media Lab di Boston. Le 4P sono le iniziali dei quattro pilastri del Creative learning, ovvero project – essere coinvolti attivamente in un progetto permette di imparare meglio – peers – si impara meglio se il percorso di apprendimento avviene condividendo le esperienze in clima collaborativo – play – apprendere divertendosi, provare e sperimentare per tentativi ed errori senza aver paura di sbagliare – e passion, ovvero la motivazione che è il motore dell’apprendimento che permette di superare le difficoltà e affrontare le sfide senza paura.

L’attualità e l’interesse educativo di esperienze come quella di CoderDojo derivano dall’unione di un approccio avvincente e creativo con dei contenuti educativi fondamentali per i ragazzi. Per gli insegnanti l’esperienza del mentoring nei laboratori di CoderDojo è altamente formativa e replicabile in contesto scolastico, per far acquisire ai ragazzi competenze digitali in maniera creativa, interessante e divertente. È indubbio che per moltissimi insegnanti questa sia una novità assoluta che richiede di essere conosciuta ed apprezzata prima di essere introdotta nella didattica quotidiana. In tutti i modi oggi sembra essere davvero il momento giusto per agevolare la diffusione culturale del coding sia con elementi di ordine pedagogico e didattico sia con supporti di tipo operativo attraverso la messa a disposizione di un ambiente online per la partecipazione degli alunni a percorsi guidati. Ogni istituzione scolastica può partecipare alla sperimentazione scegliendo tra diversi percorsi:  una modalità base, “L’ora di codice”, ossia praticare un’ora di avviamento al pensiero computazionale; una modalità avanzata, “corso introduttivo” successivo all’ora di codice, per lo sviluppo del pensiero computazionale con ulteriori dieci lezioni o l’intero corso di venti lezioni.

Insomma la decisione assunta dal Consiglio d’istituto e da quello dei docenti della “Domenico Savio” può essere definita storica per l’intero sistema scolastico lucano, che ha messo la prima pietra verso un approccio 2.0 non solo della scuola ma anche degli insegnanti che si metteranno in gioco e si porranno sullo stesso piano degli studenti in tema di sperimentazione.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE