X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

di ROCCO PALMA*

LE dinamiche del mercato immobiliare e la crisi rendono il problema abitativo per una fascia di popolazione più ampia del passato, soprattutto in Basilicata, una questione urgente alla quale dare risposta, utilizzando nuove modalità di intervento e integrando risorse pubbliche e risorse private, segmentando la domanda e trovando per ogni tipologia di domanda una risposta. Il dato di partenza della mia riflessione sono i recenti dati dell’Osservatorio Casa.it che ha preso in considerazione l’arco temporale che va da luglio 2011 a gennaio 2012 con la conclusione che in Basilicata il calo delle vendite è stato superiore alla media nazionale, attestandosi tra il 12 e il 16 per cento. Tra le motivazioni, la riduzione del potere d’acquisto per l’acquisto della casa, le notizie relative a Ici, Imu, rendite ed estimi catastali hanno suscitato negli scorsi mesi grande clamore, e nonostante negli ultimi sei mesi, si registri una lieve anche se costante riduzione dei prezzi, il dato che maggiormente ha risentito delle novita’ e’ quello relativo alla forbice tra offerta del mercato e disponibilità finanziaria. Inoltre, nel quarto trimestre del 2011 secondo quanto emerge dall’ultimo sondaggio di Bankitalia sul mercato immobiliare condotto in base alle valutazioni degli agenti, sempre più pessimisti sulle prospettive a breve e di medio periodo, si sono acuiti i segnali di debolezza del mercato immobiliare: a fronte di un aumento degli incarichi a vendere, si sono allungati i tempi di vendita e ridotti i prezzi, comportando sconti significativi rispetto alle richieste dei venditori. In particolare, per quanto riguarda il costo delle abitazioni, la quota di agenti che hanno segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente è ulteriormente cresciuta, al 66,5 dal 51,2 per cento della precedente indagine. L’incidenza di coloro che hanno indicato un aumento delle quotazioni ha continuato a collocarsi su livelli estremamente contenuti (meno dell’1 per cento). Ne è derivato un nuovo peggioramento del saldo negativo tra le percentuali di risposte “in aumento” e “in diminuzione”, più pronunciato nelle regioni del Mezzogiorno, tra cui la Basilicata. Il margine di sconto dei prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali, sottolinea ancora Bankitalia, si è ampliato al 13,7 per cento (12,5 nella precedente indagine), principalmente per effetto della variazione riscontrata nelle aree urbane (13,8 per cento dal 12,3). Il tempo medio di completamento dell’incarico si è allungato, a 7,6 mesi (7,1 nel sondaggio di ottobre). Dunque, sempre più il mercato si muove nell’ambito delle logiche di partenariato pubblico e privato che richiedono nuove conoscenze economiche e finanziarie, e la consapevolezza che l’attenzione va spostata dall’opera da costruire all’opera da gestire. Ma per giocare la partita bisogna essere in grado di portare capacità ideativa, tecnica, finanziaria, gestionale, e avere interlocutori pubblici in grado di crescere sullo stesso piano. Inoltre quello del recupero e quello dell’ampliamento del patrimonio immobiliare esistente sono fattori che ci possono aiutare ad affrontare il problema. In sostanza il patrimonio esistente. E’ molto probabile che il questo secondo decennio degli anni 2000 sarà il decennio della riqualificazione. Il tema della qualità del costruito, dell’identità territoriale, della demolizione e ricostruzione e della riqualificazione sembrano essere input importanti per la domanda dei prossimi anni. Infine, vorrei segnalare che a pochi mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo di segnalazione della classe energetica negli annunci immobiliari per vendita e locazione, il 37 per cento per centodegli annunci su tutto il territorio italiano riportano l’indicazione della classe energetica. Dai dati emerge che la classe più indicata è la classe G, con il 21 per cento. Le tre classi più alte A, A+ ,B insieme costituiscono il 12 per cento. Solo in Lombardia al momento sono state previste delle sanzioni pecuniarie per chi non indica la certificazione. Infatti, per gli annunci immobiliari sprovvisti di certificazione energetica sono previste sanzioni che vanno dai 1000 ai 5000 euro. E’ anche questo un tema che interessa moltissimo le famiglie alle prese con la necessità di ridurre la spesa energetica.

*segretario regionale Feneal – Uil

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE