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SIAMO gente strana noi gente del Sud. Si riesce a passare dalla fame più nera all’indigestione senza via di mezzo alcuna. E quando è festa, che ci si abbuffi pure senza badare al domani e tantomeno al vicino, se non tutt’al più per competere a chi imbandisce la tavolata più succulenta. Di dividere le spese e condividerne i vantaggi neanche a parlarne.

Il campanile prima di tutto! E nel solco di questa poco avveduta costumanza ci si appresta a vivere la “scorpacciata” di cantanti per il Capodanno in tv. Dopo anni di “digiuno”, con le nostre piazze tristemente buie e deserte, quest’anno ci si prepara alla grande abbuffata. E se a Matera, in piazza Vittorio Veneto, guidati da ben tre conduttori: Amadeus, Claudio Lippi e il nostro Rocco Papaleo, Renzo Arbore con l’Orchestra italiana, Antonello Venditti, Francesco Renga, Paul Young, Malika Ayane, Marco Masini, Noemi, gli Urban Strangers, insieme a un nutrito plotone di altri volti noti della musica e della tv, sono pronti a scandire il countdown verso “L’anno che verrà”, in diretta tv su Raiuno, nella vicina Bari a dare il benvenuto al 2016 sarà Gigi D’Alessio and friends. Ovviamente, per non essere da meno, anche in questo caso in diretta tv, ma sulla rete concorrente Canale 5 e, giusto per non farsi mancare niente anche in radio, su Rtl 102.5 e Radionorba.

Ad affiancare il Gigi nazionale sul palco di piazza Libertà anche Anna Tatangelo, la sua compagna, Bianca Atzei, Nek, la band rivelazione di quest’anno, i The Kolors con Stash, i Dear Jack, il rapper Briga, Dolcenera, Gianluca Grignani, il vincitore di X Factor Giosada e l’attore della soap opera “Il segreto” Jordi Coll. Insomma, due menù sostanzialmente equivalenti e dal mai fuori moda sapore nazional-popolare.

Con una sola controindicazione: il rischio di farsi concorrenza in casa. Sì, perchè a separare Matera e Bari sono meno di 70 chilometri e, al di là della legittima aspirazione dei rispettivi sindaci De Ruggieri e De Caro di trasformare il Capodanno in tv in una ghiotta occasione di promozione turistica e di marketing territoriale, è molto più probabile che si finisca con il “rubarsi” reciprocamente i potenziali visitatori, “sparandosi” in un colpo solo tutte le cartucce.

Eppure in tempi in cui si dovrebbe sempre più essere portati a ragionare nell’ottica delle “macroregioni” e, con l’arrivo di Paolo Verri al timone di Puglia Promozione, l’asse Bari-Matera dovrebbe essere una realtà politico-programmatica oltre che territoriale, di fare squadra neanche a parlarne, in barba ai bei discorsi in questa direzione del nostro governatore Marcello Pittella e del suo collega pugliese Michele Emiliano.

E così, se Bari se la cava “regalando” a Mediaset appena 128 mila euro euro (tanti quanti spesi lo scorso anno- si affrettano a precisare dal palazzo di città- per la festa cui partecipò come ospite principale Vinicio Capossela) per l’allestimento del palco, il service, il backstage, le luci e il pagamento del personale, a Matera la vetrina Rai costa quasi cinque volte tanto. E così fino al 2019. E’ il costo di essere Capitale europea della Cultura.

Un buon investimento o un pacco? Potrà dircelo solo “L’anno che verrà”… Si badi, però, che in questo caso, la sfida non si vince con i dati Auditel, ma con le presenze reali a Matera. E non solo a Capodanno.

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