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di OTTAVIO ROSSANI
La manovra del governo Monti è stata approvata alla Camera. Alla maggioranza prevista con il voto positivo di Pd, Terzo Polo e Pdl, sono mancati 130 deputati, ufficialmente assenti. Pensioni, case, imu, iva, e altre restrizioni varie. La manovra era necessaria. In pratica, “imposta” dalla tedesca Merkel, che non ha voluto sentire ragioni di alcun genere. È abbastanza singolare che l’ex cancelliere tedesco Helmut Schmidt, che ora ha 94 anni, ma che ha governato per una decina d’anni negli anni Novanta, ospite in un convegno della Spd, il partito socialdemocratico tedesco, abbia voluto rammentare alla Merkel che il suo estremo rigore nell’“imporre” le regole di questa Europa che deve andare al pareggio dei conti pubblici entro il 2013 – già ora la Germania è a posto – non è che un modo di ricordare al mondo che “siamo la Germania”, cioè quella Germania che portato al disastro della Seconda Guerra Mondiale. Gli eredi, è vero, ma sempre Germania, che forse quindi dovrebbe affrontare i rapporti con i partner europei con minore acidità e con maggiore duttilità, comunque con un miglior tono, proprio per evitare cattive considerazioni. Ha ricordato che negli anni passati la Germania ha tentato di costruire insieme con gli altri una nuova Europa, ora invece appare come la capolista che vuole imporre un’Europa alla tedesca. *** Manovra rigorosa, quella del Governo Monti che ha tranquillizzato, almeno così sembra, la cancelliera tedesca, ma non ha risolto comunque tutti i problemi né italiani né europei. Tanto che Berlusconi ha detto che Monti “è disperato”. La manovra dei “sacrifici” – come ha voluto definirla Monti – altro non è che un salasso fiscale e tributario dei cittadini. E Monti ha risposto a Berlusconi (che poi si è scusato) di non essere affatto disperato, anzi speranzoso, perché la manovra era necessaria e improcrastinabile. Si calcola che la pressione fiscale entro il 2013 arriverà al 54 per cento. Un peso assolutamente proibitivo, forse insostenibile. Il simbolo di questa situazione resterà la ministra del Lavoro, Elsa Fornero, con le sue lacrime che hanno annunciato la riforma delle pensioni. Un pianto di dolore o di liberazione: non importa sapere quale motivazione ci fosse dietro. Un dispiacere certo, ma un dispiacere che non offre alcun miglioramento alla situazione di disagio sociale dei pensionati e dei lavoratori dipendenti e di tutti gli altri cittadini che verranno colpiti in un modo o nell’altro nei loro pochi averi. E invece diventerà l’icona (con Monti accanto a lei che sorrideva) dei patrimoni intoccabili, quelli che per Monti sono invisibili, difficili da identificare, e comunque se minacciati di prelievo pronti a volare all’estero. Ma che Stato è uno Stato che non riesce ad identificare i grandi reali patrimoni e che soprattutto non riesce a bloccarne il trasferimento all’estero? Lotta all’evasione, secondo scoglio. L’intenzione c’è, perciò il Governo ha deciso che il denaro debba mostrare la sua tracciabilità, dunque non si può usare in contanti più di mille euro. E allora, se per tutti i cittadini si vuole la tracciabilità del denaro, in modo che le transazioni siano controllabili e tassabili all’occorrenza, perché non deve essere uguale per chi è anche cittadino, ma diverso solo perché super ricco, in grado di spostare il denaro senza lasciare tracce, o se anche le lascia è assolutamente irrilevante controllarle vista la franchigia totale che è stata loro permessa. Se il Governo Monti continua su questa strada perderà consensi. D’altronde i cinici sanno che i grandi patrimoni non saranno mai tassati. Già ha perso una parte dei consensi che aveva al momento del suo insediamento. Qual è la soglia di impopolarità che può raggiungere prima di abbandonare il campo? Cosa che in qualche modo ha già auspicato Berlusconi quando ha detto ai suoi sostenitori: quanto durerà questo Governo, non lo so, ma non sono certo che arriverà fino al 2013. La situazione quindi è chiara. Berlusconi ha anche commentato: lasciamo che questo Governo faccia il ”lavoro sporco”, poi torneremo noi. Potremo dire agli elettori che noi non l’avremmo mai fatto, quindi meritiamo il consenso. Invece la sinistra di Bersani è prigioniera di se stessa. Per anni ha gridato “il Governo Berlusconi vada a casa”; ora che il Pd non poteva e non può permettersi il lusso di votare contro, qualsiasi ristrettezza venga presentata dal Governo. Il PdL è parimenti prigioniero della maggioranza e non può dire: se non siamo d’accordo, non votiamo. Andare al voto adesso, sarebbe una bestialità per chiunque. Il fatto che i mercati, le vendite dei titoli pubblici in fondo non cambiano la situazione, e lo spread resta sempre troppo alto, dimostra che non basta fare tagli e aumentare tasse e tributi, cambiare il sistema pensionistico, perché tutto vada a posto. La recessione c’è: e il ministro Passera non ha potuto che ammetterlo. E allora? Siamo punto e daccapo? Forse no, in Europa il governo Monti gode credibilità. La manovra verrà nel giro di una settimana approvata anche al Senato. Poi aspettiamo Monti al traguardo del cosiddetto “secondo tempo”. In altre parole aspettiamo il progetto e gli interventi per far girare di nuovo l’economia. E pensare che già la Confindustria (l’unica ad aver ottenuto facilitazioni fiscali per le imprese che assumono giovani a tempo indeterminato, con facilitazioni fiscali) ha annunciato che per la recessione in atto sono in pericolo 800 mila posti di lavoro. E allora? Monti ha promesso rigore, sviluppo, equità. Finora ha messo in atto solo il primo. Aspettiamo il rispetto degli altri due. *** Ormai siamo arrivati al Natale, la gente si sposta da un negozio all’altro a cercare il regalo che valga la pena comprare, ma che non costi troppo. Si guarda attentamente a sconti anticipati, a outlet (cioè a negozi che propongono capi firmati sì, ma dell’anno scorso o di qualche anno fa, quindi meno costosi). Sto parlando della gente che lavora, quella controllata e supertassata. Di quelli che non hanno problemi di soldi non parlo, anche perché non vanno certo a trovare sconti. Anzi mi dicono che per non mettersi in evidenza si fanno recapitare a casa gli oggetti di valore ordinati per telefono. *** Feste natalizie. Un minimo di allegria ci vuole, dopo queste lagnanze, legittime. Suggerisco di andare a vedere qualche film durante le prossime feste. Per esempio “Le idi di Marzo”, regia e interpretazione di Gearge Clooney. Come sempre bravo, bello, un po’ gigione, sceneggiatura furbetta. Ma. film di denuncia sul cinismo e i ricatti che sono usuali nelle campagne elettorali americane (ma anche in ogni Paese). La politica è uguale dovunque. Un film che scoraggia a dedicarsi alla politica. Sembra che non ci sia alcuna possibilità di rimanere onesti, leali, puliti, per chi vi si dedica. Sarò l’ultimo idealista, ma credo che la politica possa farsi con onestà. Forse bisognerebbe stabilire che chi vuol fare politica, debba farla gratuitamente. La politica come volontariato. Ma una tale politica forse non vorrà farla nessuno. C’è da riflettere! *** Altri film. Se vi piace ridere un po’, anche con battute un po’ becere, ci sono i nuovi film/panettoni di de Sica, Pieraccioni ed altri. In fondo un’ora e mezza con la mente disimpegnata non può che fare bene. Ma il più simpatico è certamente “Il giorno in più” con Fabio Volo e Isabella ragonese. Stuzzicante storia d’amore. Certo, non sono film importanti. Ma se lo fossero, si tornerebbe a pensare alle cose di cui per attimo ci si vuol dimenticare. Auguri a tutti per Natale e Capodanno.

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