X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

di SILVESTRO GRECO
Finalmente, forse per festeggiare l’anno di governo, ricevo una risposta diretta, da soggetto istituzionalmente competente, a un mio intervento. Una risposta che non è la generica affermazione-mantra sulla nave dei veleni che, benché non pertinente, nell’intenzione dei politici, che a vario titolo tentano di replicare, dovrebbe mettermi a tacere. Argomento che per la verità dovrebbe far tacere, anzi fa tacere altri, ma, di certo, non quanti hanno fatto il loro dovere anche in quella occasione e che non esiterebbero a farlo nuovamente. Dunque una risposta pertinente. Certo vengo smentito e l’assessore mi accusa, nonostante la dettagliata relazione, provincia per provincia, delle azioni messe in campo per evitare di finire in una emergenza ambientale, di non aver trovato traccia al suo arrivo di alcuna programmazione, anzi di avere ereditato il contenzioso con Veolia. E dunque, anche se l’assessore sa che il contenuto dei miei pregressi interventi è assolutamente veritiero, per cortesia, e, soprattutto, per rendere una corretta informazione ai cittadini calabresi, di seguito riporto fatti e circostanze, per il periodo di mia competenza, documentate. L’attività di programmazione è stata avviata con una prima riunione presso l’ufficio del commissario Sottile alle 10.30 dell’11 agosto del 2008, giorno della mia nomina. Le successive riunioni quindicinali – con il presidente Loiero, il segretario generale della Giunta Durante, il prefetto Sottile ed i presidenti delle Province – hanno prodotto l’accordo di programma quadro, compreso nel prodotto II Atto integrativo Tutela e risanamento ambientale; accordo finanziato (con dotazione tra pubblico e privato) per circa 33 milioni di euro destinati all’impiantistica, per lo più discariche. Peccato che, come sa o dovrebbe sapere l’assessore Pugliano, il 50% della quota di finanziamento pubblico dell’Apq, pari a 18 milioni, è andata persa nel dicembre 2010 perché non riprogrammata, così come, per ciò che riguarda la raccolta differenziata e isole ecologiche successivamente ai bandi da me predisposti nel 2009, nulla più è stato fatto (dopo 13 mesi). A fronte di questa inerzia il direttore generale del dipartimento Ambiente della Regione ha revocato (decreto del 13.10.2010 prot. 18247 Registro decreti dirigenti) il bando di gara per il servizio di redazione dei Piani di caratterizzazione ambientale dei siti definiti a medio e basso rischio di cui al Piano regionale delle bonifiche. Con la conseguenza che, oltre a continuare a non sapere cosa contengono le discariche calabresi, siano in infrazione rispetto l’Unione Europea con grave pregiudizio economico. E’ singolare poi il riferimento al contenzioso con la Veolia. E’ noto, infatti, che detto rapporto è di esclusiva competenza dell’Ufficio del commissario e non della Regione, e, mentre, il sottoscritto non ha mai ricoperto alcun incarico in quell’ambito, l’assessore dovrebbe saperlo bene, visto che è stato invece per diversi mesi subcommissario, ed addirittura poteva chiedere informazioni al suo direttore generale (coordinatore tecnico), che è stato in passato direttore dei lavori degli impianti concessi dall’ufficio del commissario a Tec-Veolia, come si apprende dalla lettura del suo curriculum pubblicato sul sito della Regione Calabria. Infine venendo all’attualità delle odierne ‘politiche regionali’. E’ normale che in piena emergenza rifiuti invece di accelerare sulla raccolta differenziata si pensi a creare depositi temporanei di stoccaggio ed altre simili strutture non solo sorpassate, inefficaci, inutilmente inquinanti, quanto già censurate dalla Unione Europea? Non resta che confidare nel fatto che i sindaci che hanno a cuore i territori da loro amministrati, unitamente ai loro concittadini non si prestino a questo ulteriore oltraggio ambientale.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE