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ROMA – Su proposta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri di oggi ha approvato il decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Badolato, in provincia di Catanzaro. L’adozione del provvedimento, in base alla normativa antimafia, si è resa necessaria – ricorda il comunicato finale di palazzo Chigi, all’esito di approfonditi accertamenti che hanno constatato gravi forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata.

L’accesso agli atti del Comune si era concluso lo scorso gennaio (LEGGI LA NOTIZIA) ed era stato richiesto dal prefetto dopo le vicende  che avevano coinvolto il sindaco di Badolato, Giuseppe Nicola Parretta, che risultava indagato nell’ambito dell’operazione “Itaca-Free boat”, portata a termine in maniera congiunta da polizia e carabinieri a luglio dello scorso anno contro la cosca Gallace-Gallelli.
L’accusa nei confronti di Parretta formulata nell’ambito di quella inchiesta era di concorso esterno in associazione mafiosa.

Parretta era stato rieletto alla guida del Comune nella primavera 2013 (LEGGI LE ACCUSE AL SINDACO). La Dda di Catanzaro aveva chiesto l’arresto per il primo cittadino, ma il gip ha ritenuto di non concederlo. Secondo gli inquirenti, il sindaco avrebbe avuto il sostegno elettorale del clan ricambiandolo con favori e con una gestione del servizio tecnico comunale favorevole agli interessi del gruppo. Tutto questo insieme ad una serie di società delle quali Parretta avrebbe fatto parte e ritenute in odore di ‘ndrangheta. A questo punto occorrerà attendere la decisione su un possibile commissariamento, mentre proprio oggi i carabinieri hanno tratto in arresto un latitante dell’operazione “Itaca”, Cosimo Damiano Gallace, figlio del boss Vincenzo, ed irreperibile proprio dal giorno del blitz

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