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POTENZA – Il Dna della ragazzina di Tito che ad agosto ha risposto all’appello su facebook di Piera Maggio, non sarebbe compatibile con quello della piccola Denise Pipitone. Sarebbe questo – secondo indiscrezioni che si sono fatte sempre più insistenti nella giornata di ieri – l’esito dei test effettuati dai Ris di Roma e Messina.
Il deposito ufficiale dei risultati del confronto tra il campione di saliva prelevato venerdì scorso dai carabinieri di Potenza e quello della bimba, scomparsa a Mazara del Vallo nel 2004, è atteso per questa mattina.
Intanto la madre Denise, Piera Maggio, anche ieri dallo studio di Chi l’ha visto? ha continuato a chiedere verità sul destino della sua bambina, che all’epoca della scomparsa aveva solo 4 anni.
«La prossima volta il test del Dna lo faremo da soli». Ha attaccato l’avvocato Giacomo Frazzitta. «Non è possibile che ci sia voluta la televisione perché gli inquirenti della procura di Marsala si decidessero a effettuare un confronto tra quello della ragazzina che ha scritto quel messaggio e quello di Denise. E per chi non ha le attenzioni mediatiche di Piera Maggio?»
Sono «amareggiata da questo atteggiamento di chiusura totale». Ha aggiunto la madre della bambina scomparsa. «Non chiedo di sapere cosa fanno gli investigatori ma solo le cose necessarie».
Il giallo della scomparsa della bimba siciliana era arrivato in Basilicata la scorsa settimana, proprio dopo un appello di “Chi l’ha visto?” per capire qualcosa in più sulla ragazzina dietro il profilo Facebook da cui era partito quel messaggio che ad agosto aveva fatto sobbalzare Piera Maggio («sono denise mamma»).
Nelle ore successive una telefonata anonima era arrivata alla redazione della Rai di Potenza, indicando il paese dove vive la giovane.
Nel frattempo i militari della compagnia di Potenza hanno raggiunto la ragazzina prelevando, col consenso della madre, un suo campione di Dna.
Di fronte ai carabinieri la giovane aveva confessato che il suo era stato soltanto uno «scherzo» crudele, e sua madre si è fatta subito avanti per chiedere scusa.
Al Quotidiano della Basilicata la donna ha mostrato documenti, fotografie con una piccola in fasce e via via più grande. Riconoscendo la somiglianza tra sua figlia e le foto della piccola Denise, scomparsa quando aveva 4 anni, si è persino detta disponibile a farla incontrare con Piera Maggio. Ma da Mazzara del Vallo la madre di Denise si è rifiutata di parlare al telefono con lei.
Agli inizi del mese il caso di Denise aveva subito quella che a molti era apparsa una brusca battuta d’arresto con la conferma in Appello dell’assoluzione di Jessica Pulizzi, la giovane accusata di avere rapito la sorellastra di 4 anni (figlia dello stesso padre), una volta abbandonata la pista del rapimento ad opera degli zingari.
Durante il processo d’appello era emersa anche un’intercettazione ambientale del 2004, in cui Jessica avrebbe accusato sua madre di averla uccisa. Un’intercettazione considerata rilevante da cui sarebbe già partita una nuova inchiesta della Procura di Marsala.
l.amato@luedi.it

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