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REGGIO CALABRIA – La svolta nelle indagini sul concorso a primario dell’ospedale di Reggio Calabria vinto dalla moglie dell’allora assessore Demetrio Naccari Carlizzi, Valeria Falcomatà, è arrivata dalle dichiarazioni del docente universitario di Tor Vergata Sergio Chimenti. In relazione alla nomina di Giancarlo Valenti come commissario di nomina regionale durante un congresso a Catanzaro la Falcomatà avrebbe riferito a Maria Carmela Arcidiaco, il primario facente funzioni che ha denunciato i presunti illeciti sul concorso, che si era recata dal suo “Maestro” Sergio Chimenti di Roma, per farsi indicare una persona «sicura, di cui potersi fidare» così da farla nominare commissario dalla Regione: «A tale scopo Chimenti le aveva indicato Valenti Giancarlo ed aveva provveduto a “sensibilizzarlo” in modo a lei favorevole» scrive la Procura. 

L’importanza delle dichiarazioni di Chimenti, però, nasce dal fatto che sono in perfetta antitesi con quelle dello stesso Naccari Carlizzi e questo contrasto ha spinto gli inquirenti ad approfondire le indagini.
 
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L’INTERCETTAZIONE – E’ il 24 novembre del 2009 quando viene registrata da Maria Carmela Arcidiaco la conversazione con Valeria Falcomatà. 
 
 
Secondo gli investigatori nel colloquio la moglie di Demetrio Naccari Carlizzi «dopo le prove scritte in cui (contrariamente agli accordi con Valenti) era arrivata seconda dopo il Borgia Francesco (invece che prima), si duole della condotta del Valenti, in quanto la sua scelta quale commissario di nomina regionale, era stata effettuata appositamente nel suo interesse, dal momento che gli accordi con quest’ultimo erano chiari, e prevedevano la sua vittoria con conseguente immediata assunzione». Arcidiaco:«A Valenti? Certo… quindi hai chiarito…» Falcomatà: «Io gli ho detto: “Il posto è uno!”|…| Io spero di essere stata abbastanza convincente…». Rispetto all’avviso di garanzia la trascrizione del colloquio subisce una correzione nell’avviso di conclusioni indagini. «Il posto è mio» diventa correttamente «Il posto è uno». E sempre nella conversazione Falcomatà ribadisce la sua preoccupazione per non essere risultata prima in graduatoria, all’esito delle prove scritte. E «si lamenta dell’atteggiamento del Valenti (colpevole a suo dire, di non essersi adoperato abbastanza in suo favore)» scrivono i detective.
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