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CATANZARO, 9 OTT – La percentuale di raccolta differenziata in Calabria pari all’11% è “indecente, incivile, scarsissima”: lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano incontrando i giornalisti a Catanzaro per tracciare un bilancio della gestione diretta del sistema rifiuti in Calabria sei mesi dopo la chiusura della gestione commissariale.
“Il dato – ha aggiunto l’assessore Pugliano, che era affiancato dal direttore generale del Dipartimento Ambiente, Bruno Gualtieri – è assolutamente inadeguato se si tiene conto che l’Unione europea aveva fissato per la nostra regione, a fine 2012, il raggiungimento di quota 62%. C’è da lavorare tanto per incrementare la politica di riduzione dei rifiuti nella regione, dove aumentano costantemente nonostante la crisi dei consumi, agendo per incidere fortemente sull’incremento della raccolta differenziata”. 

CATANZARO – Si sta rivelando un flop in Calabria la raccolta differenziata. La porzione regionale di rifiuti che vengono gestiti in modo specifico si ferma all’11%, una percentuale «indecente, incivile, scarsissima», secondo l’analisi dell’assessore regionale all’Ambiente Francesco Pugliano, che ha incontrato i giornalisti a Catanzaro per tracciare un bilancio della gestione diretta del sistema rifiuti in Calabria sei mesi dopo la chiusura della gestione commissariale.

«Il dato – ha aggiunto l’assessore , che era affiancato dal direttore generale del Dipartimento Ambiente, Bruno Gualtieri – è assolutamente inadeguato se si tiene conto che l’Unione europea aveva fissato per la nostra regione, a fine 2012, il raggiungimento di quota 62%. C’è da lavorare tanto per incrementare la politica di riduzione dei rifiuti nella regione, dove aumentano costantemente nonostante la crisi dei consumi, agendo per incidere fortemente sull’incremento della raccolta differenziata»

IL NUOVO IMPIANTO A BISIGNANO – Pugliano ha anche anticipato che l’impianto tecnologico per il trattamento dei rifiuti differenziati per la zona nord della Calabria, sarà realizzato, quasi certamente, a Bisignano, in provincia di Cosenza. 

IL VIDEO: ECCO COME FUNZIONERA’ L’IMPIANTO DI BISIGNANO

Con Bisignano erano in lizza Roggiano Gravina e Luzzi. «Dal punto di vista tecnico – ha spiegato Pugliano – quella di Bisignano appare l’area più adeguata e, tra l’altro, già individuata nel Piano del 2002. Oggi però abbiamo l’obiettivo di realizzare un impianto tecnologico per il riciclaggio e la valorizzazione della raccolta differenziata». Pugliano ha sottolineato ancora che «c’erano delle disponibilità preliminari, quali quelle dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, poi abbiamo portato avanti una manifestazione di interesse che ci ha permesso di individuare un’area con una ventina di comuni, circoscrivendo una zona a destra e a sinistra dell’autostrada».

GLI IMPIANTI NEL CELLOPHANE – L’assessore ha accennato alla situazione degli impianti che nel corso del commissariamento sono stati segnalati all’attività giudiziaria: «Gli impianti di trattamento dei rifiuti all’epoca erano all’avanguardia, ma li abbiamo trovati ancora con il cellophane, perchè mai aperti e attivati. Questo è un danno di cui alcune procure si stanno già occupando».

RISCHIO PARALISI PER I DEBITI – Secondo quanto rivelato in conferenza stampa da Pugliano, c’è poi il rischio che, a breve, per la mancanza delle risorse finanziarie necessarie alla gestione del sistema, si possano rivedere, in Calabria, immagini di strade e piazze invase dai rifiuti. Le risorse per gli investimenti sono state individuate, ha spiegato ancora l’assessore, e riguardano 16 milioni e 400 mila euro rimodulati per il completamento degli impianti, più 85 milioni che sono le premialità per obiettivi di servizio raggiunti e 18 milioni recuperati da un Apq con il Ministero dell’Ambiente. Altri 119 milioni saranno richiesti per la realizzazione delle discariche di servizio sui fondi europei 2014-2020.

A ipotecare pesantemente il futuro della Calabria è, però, secondo l’assessore, che ha usato accenti molto gravi, il rapporto squilibrato che si è instaurato tra costi di gestione ed entrate per coprire il servizio. «Ogni giorno – ha sostenuto Pugliano – si spendono 300 mila euro, per un totale di 9 milioni di euro mensili. A fronte di questo esborso gli introiti mensili sono pari a circa 3 milioni. Tutto questo non può reggere perchè se prima c’era Pantalone a pagare, ora Pantalone non c’è più e deve prevalere l’autogestione a partire dai comuni». E sulla questione dei mancati pagamenti da parte degli enti locali l’assessore ha insistito con forza. «Su 246 comuni – ha detto ancora Pugliano – che hanno fatto richiesta di mutui con la Cassa depositi e prestiti per ottenere un finanziamento complessivo di 426 milioni per estinguere debiti pregressi, solo 110 hanno versato qualche acconto. La Regione ha potuto incassare così solo 10 milioni di euro quando se ne attendevano almeno 110. Sia chiaro: la Regione non può più essere il parafulmine pertanto saremo obbligati a utilizzare sistemi coercitivi per ottenere quanto dovuto. Anche perchè per il 2013 abbiamo già anticipato 30 milioni che dovremo necessariamente recuperare».

 

Per i comuni inadempienti, di cui a breve dovrebbe essere pubblicato on line l’elenco, oltre alle cartelle esattoriali, si profila anche la possibilità della nomina di un commissario ad acta.

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