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POTENZA – Quello esploso, uccidendo Agostino Tarullo e Donato Gianfredi e ferendo gravemente altre 3 persone, non sarebbe stato il fucile dello stesso Tarullo, ma quello di un altro figurante, Pasquale Miglionico, che a causa dello scoppio ha subito l’amputazione dell’avambraccio sinistro.

E’ quanto emerso da un video amatoriale consegnato martedì in Questura, che ha ripreso l’esatta dinamica della tragedia avvenuta sabato scorso a Potenza, in contrada Dragonara, durante una rievocazione sul brigantaggio.

Nel video, su cui si stanno concentrando le attenzioni gli inquirenti, si vedrebbe bene la sequenza degli spari esplosi in rapida sequenza, ma non in contemporanea, nella scena della fucilazione di una brigantessa.

Per valutare eventuali profili di responsabilità del proprietario dell’arma occorrerà attendere la perizia disposta dalla Procura, per chiarire se la sua disintegrazione e la pioggia di schegge su attori e pubblico presente sia stata causata da un errore nel caricamento, cattiva manutenzione o problema di fabbricazione.

Oltre all’arma restano sempre sullo sfondo anche altre questioni, come alcune presunte violazioni delle norme di sicurezza previste per l’organizzazione di eventi di questo tipo. Sembra, infatti, che andasse garantita una certa distanza del pubblico dalla scena, cosa che invece non sarebbe avvenuta, e che nessuno tra gli organizzatori delle due associazioni (Imago Historie e Circolo culturale Dragonara) avesse dichiarato l’utilizzo di armi nella rappresentazione. Due circostanze che potrebbero delineare diversi profili di responsabilità.

Per questo, dopo l’apertura di un fascicolo per omicidio colposo e lesioni, sul registro degli indagati sarebbero già comparsi i primi nomi, a cui a breve potrebbero aggiungersene anche degli altri.

Ieri intanto si è svolta l’autopsia sui corpi di Gianfredi e Tarullo, presidente e vice dell’associazione di rievocazione Imago historiae. Poi le salme sono state riconsegnate all’abbraccio dei loro familiari, che oggi si ritroveranno alle 11 nella chiesa di San Giovanni Bosco a Potenza per le esequie, a cui si annuncia una grande partecipazione dopo la proclamazione del lutto cittadino da parte del sindaco Dario De Luca.

Nell’esplosione del fucile di scena sono rimasti feriti anche Giuseppina Colucci, che ha subito una frattura al gomito sinistro e un piccolissimo spettatore di appena 5 anni, colpito da una delle schegge impazzite dopo l’esplosione, che gli ha toccato polmone, diaframma e fegato.

Il pronto intervento chirurgico (ricordiamo che è stato fondamentale l’arrivo in ospedale del piccolo in tempi rapidissimi, grazie a una volante della Polizia che era presente sul posto) ha fatto sì che già in 48 ore la situazione migliorasse, al punto da far consentire al piccolo di respirare da solo, fin dalla mattinata di lunedì.

Da qualche anno a questa parte, attraverso il rito del trasporto della Iaccara, specialmente Tarullo, era entrato nell’immaginario popolare come uno dei personaggi simbolo della storica parata dei Turchi del 29 maggio, proprio per via del suo ruolo di “incendiario” della grande Iaccara, dopo averla risalita senza nessun ancoraggio per oltre 12 metri.

l.amato@luedi.it

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