X
<
>

Condividi:
6 minuti per la lettura

 

POLICORO – Chi continua ad appiccare il fuoco a Policoro?
La domanda presuppone una risposta piuttosto inquietante, perchè o c’è un piromane, che innesca le fiamme per il piacere di farlo, o c’è un piano per danneggiare qualcuno.
Negli ultimi due casi, il terreno che fiancheggia la sede della Polizia all’ingresso della città e, ieri mattina, quello retrostante l’ex zuccherificio, sembra si voglia colpire il Comune. Sì, perchè si tratta di terreni demaniali.
Il lotto incenerito ieri, era stato sequestrato oltre un anno fa, per il sospetto inquinamento da amianto, poi restituito al Comune dopo i rilievi dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata, che hanno dato esito negativo. Il terreno  era stato da poco ripulito, quindi non c’era vegetazione alta, particolarmente favorevole a un innesco accidentale, come nel caso del terreno vicino alla Polizia. «Ormai da troppo tempo, non c’è settimana che Policoro non sia marchiata da incendi dolosi, roghi a volte spudorati, con tracce a dir poco evidenti come riscontrate per l’incendio della pineta. Ed oggi (ieri per chi legge) alle spalle dell’ex zuccherificio il pronto intervento dei  Vigili del Fuoco, unitamente a quello degli uomini del Commissariato di Polizia di Policoro e i carabinieri, ha evitato che l’ennesimo incendio prendesse dimensioni più grandi e gravi per la cittadina ionica».
E’ quanto denuncia il segretario provinciale dell’Ugl Ambiente Matera, Casimiro Santarcangelo.
Per il sindacalista, «la colonna di fumo, ben visibile dalla Statale 106 Jonica, altezza Scanzano, ha allertato la cittadina. Il focolaio è stato alimentato dalla presenza di sterpaglie e plastica; tant’è che puzza e fumo facevano pensare al peggio per la popolazione e l’ambiente. Sebbene dalle primissime ricostruzioni non sia esclusa la natura dolosa, a Policoro ultimamente sono troppi gli incendi sui quali sulla maggior parte incombe un silenzio inquietante e le piste investigative plausibili a parere dell’Ugl possono essere svariate: l’agire indisturbato di uno o più piromani, oppure siamo di fronte a incendi per intimidire, per estorcere e assicurarsi un lavoro, usando ben collaudati metodi mafiosi. 
Nel caso si tratti di piromani, la possibilità che questi incendiari possano fare un passo falso è concreta.  Policoro sta attraversando un periodo “disturbato” su tal senso; nel giro di pochi giorni troppi, tanti sono gli episodi di focolai, che vengono consumati in un paese che offre tantissimo tra bellezza, natura, sviluppo, ambiente. Ma la domanda nasce spontanea –conclude il segretario Ugl, Santarcangelo- perché tutto questo? Cosa si nasconde dietro? Nell’esprimere vicinanza al sindaco, Rocco Leone, riteniamo che per tutti è necessario tutelare il nostro territorio, sia per ragioni naturalistiche che di incolumità pubblica.
Se la grave crisi economica della Basilicata ha comportato una inevitabile riduzione dei finanziamenti per le attività antincendio, non è giustificabile che troppo spesso casi estremi come incendi, dolosi e non, o deturpamenti del patrimonio, minino la serenità di cittadini e l’integrità dell’ambiente; di qui un appello a tutte le forze dell’ordine e a noi cittadini affinché si difenda anche e soprattutto l’ambiente perché è bene di tutti».
Antonio Corrado
a.corrado@luedi.it

POLICORO – Chi continua ad appiccare il fuoco a Policoro?La domanda presuppone una risposta piuttosto inquietante, perchè o c’è un piromane, che innesca le fiamme per il piacere di farlo, o c’è un piano per danneggiare qualcuno.Negli ultimi due casi, il terreno che fiancheggia la sede della Polizia all’ingresso della città e, ieri mattina, quello retrostante l’ex zuccherificio, sembra si voglia colpire il Comune. Sì, perchè si tratta di terreni demaniali.Il lotto incenerito ieri, era stato sequestrato oltre un anno fa, per il sospetto inquinamento da amianto, poi restituito al Comune dopo i rilievi dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata, che hanno dato esito negativo. Il terreno  era stato da poco ripulito, quindi non c’era vegetazione alta, particolarmente favorevole a un innesco accidentale, come nel caso del terreno vicino alla Polizia. «Ormai da troppo tempo, non c’è settimana che Policoro non sia marchiata da incendi dolosi, roghi a volte spudorati, con tracce a dir poco evidenti come riscontrate per l’incendio della pineta. Ed oggi (ieri per chi legge) alle spalle dell’ex zuccherificio il pronto intervento dei  Vigili del Fuoco, unitamente a quello degli uomini del Commissariato di Polizia di Policoro e i carabinieri, ha evitato che l’ennesimo incendio prendesse dimensioni più grandi e gravi per la cittadina ionica».E’ quanto denuncia il segretario provinciale dell’Ugl Ambiente Matera, Casimiro Santarcangelo.Per il sindacalista, «la colonna di fumo, ben visibile dalla Statale 106 Jonica, altezza Scanzano, ha allertato la cittadina. Il focolaio è stato alimentato dalla presenza di sterpaglie e plastica; tant’è che puzza e fumo facevano pensare al peggio per la popolazione e l’ambiente. Sebbene dalle primissime ricostruzioni non sia esclusa la natura dolosa, a Policoro ultimamente sono troppi gli incendi sui quali sulla maggior parte incombe un silenzio inquietante e le piste investigative plausibili a parere dell’Ugl possono essere svariate: l’agire indisturbato di uno o più piromani, oppure siamo di fronte a incendi per intimidire, per estorcere e assicurarsi un lavoro, usando ben collaudati metodi mafiosi. Nel caso si tratti di piromani, la possibilità che questi incendiari possano fare un passo falso è concreta.  Policoro sta attraversando un periodo “disturbato” su tal senso; nel giro di pochi giorni troppi, tanti sono gli episodi di focolai, che vengono consumati in un paese che offre tantissimo tra bellezza, natura, sviluppo, ambiente. Ma la domanda nasce spontanea –conclude il segretario Ugl, Santarcangelo- perché tutto questo? Cosa si nasconde dietro? Nell’esprimere vicinanza al sindaco, Rocco Leone, riteniamo che per tutti è necessario tutelare il nostro territorio, sia per ragioni naturalistiche che di incolumità pubblica.Se la grave crisi economica della Basilicata ha comportato una inevitabile riduzione dei finanziamenti per le attività antincendio, non è giustificabile che troppo spesso casi estremi come incendi, dolosi e non, o deturpamenti del patrimonio, minino la serenità di cittadini e l’integrità dell’ambiente; di qui un appello a tutte le forze dell’ordine e a noi cittadini affinché si difenda anche e soprattutto l’ambiente perché è bene di tutti».

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE