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Il “salvagente” europeo per la Grecia (entro metà agosto il prestito ponte di 7 miliardi dall’Ue e immissione di nuova liquidità dalla Bce per le banche che riaprono lunedì, mentre Tsipras prepara il rimpasto di governo) ma anche la strage di marines nel Tennessee (un giovane uccide 4 militari e poi viene freddato dalla polizia). E il luglio di caldo record: mai un mese così da 150 anni, weekend da bollino rosso in 20 città attraversate da “Caronte”. Le prime pagine dei giornali di oggi però riportano quasi tutte con grande evidenza il caso Crocetta, l’intercettazione svelata dall’Espresso in edicola da oggi – ma già anticipata ieri sul sito – che mette nei guai il governatore siciliano: in una conversazione del 2013 con Matteo Tutino, primario a Palermo, tace sentendo la frase «Lucia Borsellino va fatta fuori. Come suo padre». Ieri pomeriggio la Procura aveva dichiarato che «la telefonata non è agli atti» mentre il settimanale ha ribadito la veridicità della notizia. Dal canto suo, la figlia del magistrato ucciso 23 anni ed ex assessore alla Sanità in Sicilia ha commentato: «Provo vergogna per tutti loro». I giornali intanto, come spesso accade in questi casi, si confrontano sull’opportunità o meno di pubblicare il testo dell’intercettazione (QUI il commento di Mattia Feltri su Stampa e SecoloXIX). Il direttore dell’Espresso, Luigi Vicinanza, a Massimo Russo della Stampa spiega la genesi della notizia: «Posso confermare che l’audio è sporco, ci sono alcune interferenze. I due parlano con grande confidenza, a tratti in siciliano. Il nostro cronista l’ha ascoltato. Poi ha potuto ricopiare la trascrizione. La conversazione fa parte dei fascicoli secretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull’ospedale Villa Sofia di Palermo. Stiamo parlando di oltre 10mila pagine. Il dialogo esiste ma non fa parte degli atti pubblici, quelli a disposizioni delle parti coinvolte. Pertanto ribadiamo quanto pubblicato nel giornale in edicola».
Sul fronte più prettamente politico si segnala il ritorno in scena – l’ennesimo – di Silvio Berlusconi («Se mi arrestano fate la rivoluzione!»), che qualche giornale riconduce a una precisa strategia di “oscuramento” del lancio di Conservatori e Riformisti, il nuovo movimento di Raffaele Fitto, già delfino dell’ex Cavaliere e poi in rotta fino alla fuoriuscita da Forza Italia con una pattuglia di parlamentari: il simbolo è un leone azzurro come quello degli eurodeputati di Cameron.
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LA NOTIZIA PIU’ CURIOSA | Il prossimo 7 settembre la moglie di Johnny Depp a processo in Australia per aver introdotto i suoi due terrier senza documenti nel Paese. Ovvero: quando le quote immigrazione sono applicate anche ai cani (Corriere della Sera). 

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