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POTENZA – Molti hanno pensato che nelle attività dei gruppi consiliari potesse rientrare la partecipazione a incontri politici sparsi in mezza Italia. Ma c’è chi è andato ben oltre facendosi rimborsare spese per presentazioni di libri di argomento vario, inclusi alcuni titoli quantomeno equivoci, come “Il giro a sbafo”, e “Antologie di versi”. Poi non mancano fatture conteggiate due volte e cene pagate da altri, che devono aver dimenticato il relativo scontrino nel posto sbagliato. Così la stessa cena, più o meno di lavoro, appare tra le detrazioni del professionista, e nella contabilità del gruppo consiliare capeggiato dal cugino.
Sono 20 in tutto i consiglieri della Provincia di Potenza indagati a vario titolo dalla procura del capoluogo per peculato, falso e truffa. Ex consiglieri per la precisione, a parte un solo caso di riconferma.
Le accuse nei loro confronti sono raccolte nell’avviso di chiusura delle indagini che i militari dell’aliquota di polizia giudiziaria dei carabinieri e del nucleo di polizia tributaria della Finanza di Potenza stanno notificando in queste ore.
Michele Calabrese ex Provincia Futuro poi transitato nel Pd, e confermato alle ultime consultazioni, è accusato per 2 rimborsi chilometrici giustificati con la partecipazione ad altrettanti eventi letterari, che di politico sembrano avere ben poco. Antonino Capuano (Pdl), invece, deve rispondere di una fattura per la stampa di manifesti che si sarebbe fatto rimborsare 2 volte.
Il sindaco di Nemoli,Domenico Carlomagno, avrebbe affittato a spese del Consiglio un impianto audio e luci per una «serata musicale» privata sul lago Sirino, oltre a stampare 9mila “santini” col simbolo dei Popolari Uniti «per le amministrative di Pisticci», e organizzare un «rinfresco per 90 persone» per una «riunione operativa con giovani atleti (ciclisti e non)».
Un centinaio di euro per «stampa blocchetti riffa», rischiano di mettere nei guai il sindaco di EpiscopiaBiagio Costanzo (Federazione di centro) che si è fatto rimborsare anche l’acquisto di un iPod per la sua musica preferita. Mentre per Giuseppe Di Leo (Centro polare riformista) c’è una fattura da «30 menu completi» a margine di un convegno sull’ “etica della politica”, che secondo gli investigatori non si sarebbe mai tenuto. E il primo cittadino di PignolaGerardo Ferretti (Pd) è indagato per il fitto di un locale per la presentazione del indimenticabile “Il giro a sbafo”, più un altro locale a Calvello durante le amministrative. Oltre a un migliaio di euro di ricariche telefoniche a numeri non meglio precisati.
Tommaso Gammone, sempre Pd, nonché nuovo sindaco di Venosa, è accusato di aver effettuato a spese del consiglio una ricarica telefonica alla moglie e una al figlio, e per il fitto della sala convegni di un ristorante «in relazione ad evento di natura personale, ovvero non tenutosi presso predetta struttura». Poi c’è Vincenzo Libonati (Democratici e cattolici) che è di quelli che si sono fatti rimborsare i soldi per partecipare a una convention nazionale, proprio come Antonio Rossino (Psi).
Più complessa la posizione di Leonardo Lovallo ex capogruppo Udc, a cui vengono contestati i rimborsi per un incontro con Casini, ma anche quelli per il fitto di 2 macchinette del caffè, di cui misteriosamente scomparsa. Quindi oltre 4mila euro per le fatture di un noto ristorante potentino, «saldate con presunti pagamenti in contanti non riscontrati dall’analisi del conto corrente bancario di riferimento». Delle quali una sarebbe «relativa a serata in cui il ristorante era stato impegnato da altri avventori occasionali». Anche se il titolare ha sostenuto una cosa diversa e per questo è finito a sua volta sul registro degli indagati con l’accusa di favoreggiamento.
Giuseppe Morero, medico ed ex capogruppo del «Centro popolare riformista» è accusato di essersi fatto rimborsare la benzina per un incontri più affini alla sua professione che all’incarico. Oltre a benzina e una notte in albergo a Milano «con persona non autorizzata» per l’assemblea costituente di Futuro e libertà, e ancora benzina per la conferenza stampa di presentazione del primo congresso regionale di Fli a Firenze.
Antonio Murano, di Provincia Futuro, avrebbe caricato sulle spese del Consiglio il viaggio per arrivare alla presentazione del libro “E’ tornato Masaniello, la storia interrotta del riformismo napoletano”, più un concerto organizzato dal titolo “Lucio Battisti forever”, e un corso di “Public speaking”, che non si sarebbe mai tenuto.
Gli inquirenti contestano ancora a Giuseppe Nella , ex capogruppo Psi, un buco di oltre un migliaio di euro nella contabilità dei socialisti, più le spese per partecipare alla «festa nazionale socialista», a un convegno a Roma, e l’ospitalità, con tanto di «presumibile» omaggio floreale agli autori di un libro sulla disabilità presentato a Lauria.
Originali le contestazioni al pidiellino Severino Notarfrancesco, che avrebbe acquistato con i soldi del consiglio una serie di riviste tecniche come “società e diritto – divorzio”, “cento domande alle troppe tasse”, “difendersi da Equitalia”, ma anche due mini dizionari, un romanzo “noir”, un libro sulla storia del ‘500, e la guida “I love travel London”. Mentre Aurelio Paceex capogruppo Pdl, che oggi siede in Consiglio regionale per i Popolari per l’Italia, avrebbe rendicontato il preventivo per l’acquisto di un computer rimasto nel negozio, una cena in in pizzeria «verosimilmente» pagata dal cugino che l’aveva inserita nella sua dichiarazione dei redditi. Più un altra per 2 coperti «non ammissibile in quanto riferibile ad altro partito politico locale». Quindi l’affitto sala convegni a Filiano per un evento «mai tenutosi», visto che la struttura in quel periodo sarebbe stata chiusa. Pizze da asporto. La stampa di alcune locandine per eventi natalizi a Picerno. Il catering di un evento elettorale collegato alle consultazioni politiche. Materiale propagandistico vario per le amministrive. Un rimborso per spese di benzina di un collaboratore che ha negato di averne mai fatto richiesta. Un pacchetto di sigarette e alcune strane ricariche telefoniche.
Un preventivo per l’acquisto di un computer rimasto in negozio c’è anche tra le spese rimborsate a Vittorio Prinzi , dell’Italia dei valori, oltre a manifesti per un evento organizzato dal gruppo consiliare dell’Italia dei valori in Regione.
All’ex presidente del Consiglio Palmiro Sacco (Udc) viene contestata la spesa per 20 coperti a margine di un convegno a Moliterno, più altri 25 per la presentazione di un libro di Ciriaco De Mita allo Stabile di Potenza. Con annesso rimborso benzina.
Non se la cava nemmeno l’ex capogruppo Pd Tommaso Samela, per l’ospitalità concessa a Potenza per il direttore de l’Unità Claudio Sardo, e le spese della delegazione lucana all’assemblea nazionale degli amministratori Pd. Poi c’èMichele Sonnessa (Pd) che avrebbe addebitato alla Provincia spese «relative a eventi riguardanti l’attività politica e amministrativa del Comune di cui era sindaco (Rapolla)».
Infine il sindaco di San FeleDonato Sperduto (Pd), che avrebbe affittato una sala per incontrare la cittadinanza alla presenza del suo predecessore che ha negato quella circostanza, come pure il contributo per un evento organizzato in seguito. Una fattura che per gli inquirenti sarebbe stata prodotta «artatamente» per giustificare la spesa allegando una brochure che riportava persino una data diversa da quella indicata.
E non è sfuggito nemmeno un collaboratore del Pd, Antonio Cimadomo, che avrebbe utilizzato il contro corrente del gruppo per le sue spese personali, e adesso rischia di finire a processo con l’accusa di appropriazione indebita.

l.amato@luedi.it

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