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REGGIO CALABRIA –  L’ex numero due della Dna Alberto Cisterna si è ufficialmente insediato a Tivoli con funzioni di giudice. La decisione era arrivata dalla prima sezione del Tar del Lazione dopo la camera di consiglio del 31 luglio. Finisce così la battaglia a suon di ricorsi ed esposti una faccenda delicata che vedeva il vice di Piero Grasso iscritto nel registro degli indagati  per corruzione in atti giudiziari.  Il trasferimento di Cisterna era stato disposto in seguito a un procedimento disciplinare aperto su iniziativa del Procuratore generale della Cassazione a causa delle presunte sue frequentazioni e contatti con il boss Luciano Lo Giudice e i suoi familiari. Un procedimento avviato sulla base delle dichiarazioni del pentito Antonino Lo Giudice, che aveva riferito dei presunti rapporti tra il fratello Luciano e il magistrato. Una vicenda che aveva portato all’apertura di un fascicolo sulla toga reggina. Da Reggio poi le carte erano state inviate a Roma, dove Palazzo dei Marescialli, a compimento di un lungo inter aveva deciso per il trasferimento a Tivoli in via cautelativa. Il Tar pochi giorni dopo aveva sospeso il trasferimento provvisorio e d’urgenza del magistrato, vista la sentenza con la quale il 18 aprile scorso, il Consiglio di Stato ha riconosciuto a Cisterna «la possibilità di ottenere – si legge nel decreto del presidente Piscitello – il conferimento dell’Ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ancona». Il 31 luglio il Tar del Lazio ha chiuso la faccenda.

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