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FINALMENTE una prima buona notizia per gli alluvionati lucani: il consiglio dei ministri ha dichiarato ieri lo Stato d’emergenza “per garantire -si legge nel provvedimento- adeguati interventi a seguito degli eventi atmosferici eccezionali che hanno colpito Basilicata, Marche e la provincia di Teramo nei giorni scorsi”. Il Governo ha anche prorogato lo Stato d’emergenza per la messa in sicurezza di alcune grandi dighe sull’intero territorio nazionale.
Una notizia salutata con soddisfazione dal presidente della Regione, Vito De Filippo, già impegnato sui tavoli romani per portare il caso Basilicata alla meritata attenzione nazionale. Nei giorni scorsi, De Filippo ha impartito precise direttive ai vari dipartimenti regionali, affinchè le migliori professionalità convergano sull’emergenza alluvione. «Un primo passo è stato fatto -ha commentato il presidente da Roma- ora bisogna riempirlo di contenuti con le scelte che seguiranno. La fiducia che abbiamo da sempre riposto nello Stato è stata ben spesa. Ma ora -ha aggiunto- al di là di questa pur importante dichiarazione di principio, dobbiamo vedere con quali contenuti verrà riempita, e mi riferisco sia all’aspetto economico che a quello normativo. Per questo, oltre a leggere con attenzione il provvedimento del Governo, aspettiamo di conoscere i contenuti dell’Ordinanza del presidente del Consiglio. E, come detto nell’incontro con i capigruppo e i parlamentari di tutte le forze politiche, a cui va dato atto di aver lavorato congiuntamente per raggiungere questo obiettivo, cosa che sono certo continueranno a fare fino alla definizione totale della questione; ribadisco che auspichiamo si segua il modello utilizzato per il Veneto».
Mercoledì De Filippo aveva inviato una comunicazione ufficiale al presidente Berlusconi e al sottosegretario Gianni Letta, in cui si rappresentava con dovizia di particolari la drammatica situazione lucana, evidenziando che l’emergenza del 1 marzo segue i precedenti fenomeni verificatisi il 2 novembre 2010 e 18 febbraio 2011, «e quindi -scrive De Filippo- rappresenta un generale e diffuso aggravamento dei danni al territorio, alle infrastrutture, alle reti tecnologiche, alle strutture abitative e produttive, alle aziende agricole e zootecniche. L’area complessivamente interessata dalle esondazioni di tutti i fiumi lucani, ha una superficie stimata in 500 chilometri quadrati, tutta riguardante la provincia materana; il territorio comunale di Bernalda Metaponto, circa 120 chilometri quadri, è stato totalmente stravolto.
Sono in pieno svolgimento le attività tipiche e necessarie della prima fase emergenziale: assistenza ai nuclei familiari sgomberati, risoluzione immediata dei problemi di ordine igienico-sanitario, ripristino della funzionalità delle principali arterie stradali e delle reti tecnologiche primarie (elettricità, acquedotti, fognature, comunicazioni), sono in corso verifiche di staticità delle strutture sgomberate o comunque interessate dall’alluvione, ricovero di animali recuperati vivi e smaltimento a norma di quelli morti (circa 300), sfangamento di strutture pubbliche e private, tutto ciò finalizzato a favorire il ritorno alle normali condizioni di vita e di lavoro nelle zone più colpite». De Filippo spiega agli autorevoli rappresentanti del Governo anche il modello organizzativo vede la costituzione di un Com (Centro Operativo Misto) a Metaponto Borgo, epicentro dell’evento calamitoso, in stretto raccordo con le strutture operative di Regione e Prefettura.
«E’ in corso l’intervento del Genio Militare, richiesto dal Prefetto di Matera e coordinato d’intesa con la Regione (oltre 60 uomini con mezzi di movimento terra e idrovore)», spiega il presidente per evidenziare la drammaticità della situazione lucana. Poi il passaggio cruciale sulla necessità stringente di un sostegno istituzionale che si aggiunga agli sforzi già profusi dalla Regione. «Gli oneri finanziari connessi a tutte le attività in corso sono, in grandissima parte, a carico della Regione, comprese le spese dell’intervento militare e, attualmente, l’impegno reso è di 1 milione di euro. -spiega De Filippo- Tutte le forze dell’ordine e di polizia sono attivate; il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e il Corpo Forestale dello Stato svolgono le attività di propria competenza. Tutti i territori comunali che si affacciano sul mar Jonio sono interessati dai fenomeni alluvionali con grado di danno diversificato, così come altri territori interni della Collina materana. Numerosi altri Comuni del Materano e del Potentino hanno segnalato dissesti idrogeologici anche di particolare gravità. La Statale 407 Basentana, arteria di primaria importanza per la Basilicata, è interrotta al Km 37,00 costringendo il traffico su una viabilità secondaria, provinciale e locale, non in grado di garantire i normali volumi di traffico in condizioni di sicurezza […]. Considerata la dimensione del fenomeno e, purtroppo, la significativa entità del danno subìto -conclude De Filippo- la mera applicazione del modello di finanziamento introdotto dal decreto mille proroghe non può produrre un efficace e utile soddisfo di necessità finanziaria attesa l’esiguità demografica di questa regione […]». Dell’emergenza maltempo si parlerà lunedì pomeriggio in consiin un consiglio regionale ad hoc.

Antonio Corrado

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