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IN occasione di un importante confronto con gli operatori della costa Jonica sullo sviluppo del Metapontino,nell’ambito di un corso di  di formazione  promosso dall’Enfor, dopo aver individuato quale questione centrale quella di accelerare i processi di integrazione tra attività turistiche in senso stretto, agricoltura, artigianato, centri e strutture sportive e iniziative ed offerta culturale presenti sui territori costieri, cosi da determinare le condizioni per un ampliamento della stagione turistica, l’attenzione degli operatori si è riversata su possibili interventi in grado di rafforzare la “visibilità” e la reputazione della costa.

In particolare tra le ipotesi avanzate le principali hanno riguardato il potenziamento delle attività sportive (vela, golf, ciclismo e quante possano valorizzare gli impianti presenti sul territorio) e molto consenso si è registrato attorno all’idea di dotare tutta la costa di una pista ciclabile.

Accanto a queste iniziative è stata sollecitata anche una riflessione circa l’opportunità di realizzare un grande attrattore turistico di nuova generazione.

Questa richiesta, venuta da qualche operatore, diversamente da quanto asserito dal titolo dell’articolo dedicato all’incontro, non è la mia ricetta, ne’ il punto focale della mia riflessione sullo sviluppo turistico del metapontino come della regione ma, ma va considerata, eventualmente, per quello che è e può essere: un’ulteriore opportunità, ma non certo una priorità.

Gli attrattori di nuova generazione infatti, frutto di una originale interpretazione e messa in scena delle dimensioni storiche culturali o dei valori paesaggistici e naturalistici di un territorio, come la Grancia, il Volo dell’angelo sulle dolomiti lucane, i parchi letterari di Aliano o di Valsinni, il volo dell’aquila a San Costantino Albanese, il modello di fruizione della Cripta del Peccato originale a Matera e così via non sono infatti e non sono mai stati concepiti come la soluzione alla questione turistica.

 Essi costituiscono una modalità avanzata di comunicare il paesaggio, la storia e la cultura al viaggiatore contemporaneo; offrono esperienze memorabili di fruizione del paesaggio e della cultura materiale e immateriale di un popolo, e per queste ragioni  richiamano l’attenzione della società dell’informazione concorrendo a rafforzare l’immagine e l’offerta turistica di un territorio e in taluni casi divenendo un’acceleratore nella crescita della domanda turistica.. I “grandi attrattori” di nuova generazione sono parte integrante di quella industria culturale che alimenta la nuova economia e costituiscono declinazioni operative di quella disciplina ormai nota come “economia delle esperienze” di cui la Francia, in Europa, è certamente leader.

Spesso l’aggettivo “grande”, utilizzato accanto alla parola attrattore risulta fuorviante, facendo pensare a chissà quali grandi investimenti in termini economici (basti considerare che un palazzetto dello sport costa mediamente di più di qualunque degli attrattori realizzati in Basilicata e certo nessuno associa l’idea di grande come “fuori dall’ordinario”) quando, invece, con l’aggettivo grande si intende piuttosto evidenziare l’alto potenziale comunicativo ed attrattivo. Un “grande” attrattore di nuova generazione è dunque innanzitutto un’idea in grado di valorizzare e far fruire la cultura o il paesaggio con modalità diverse dall’ordinario, di suscitare emozioni, di suggestionare chi vive una certa esperienza in determinato luogo, rendendone vivo il ricordo, suscitando la voglia di condividere con altri questa esperienza. Il caso di Brindisi Montagna o di Castelmezzano e Pietrapertosa tra gli altri sono esemplari. La bellezza di questi borghi o della foresta Grancia,  hanno conosciuto indiscutibilmente una notorietà esponenziale dopo la nascita dei nuovi attrattori.

 In questa prospettiva va dunque considerato il senso ed il significato di un complesso di interventi promossi in Basilicata coerenti con una domanda turistica sempre alla ricerca di novità, originalità, unicità e di nuove sperimentazioni.

Non c’è osservatore attento ed obiettivo che non colga il contributo dato da queste sperimentazioni e realizzazioni all’immagine e alla reputazione regionale, per non parlare delle tante recensioni e studi dedicati a questa progettualità lucana. In questo orizzonte il Piano turistico regionale ha individuato nei cosidetti “grandi attrattori” di nuova generazione una delle strategie e non la sola, si badi, per offrire un’immagine viva e dinamica della regione. Se un limite va evidenziato è nella lentezza realizzativa e nel deficit di competenze gestionali questioni, in verità, che non attengono solo ai grandi attrattori o al solo ambito turistico. La Basilicata turistica beneficia di una visione generale delle prospettive future fondata su una forte consapevolezza del profilo turistico della  nostra regione e del suo appeal con riferiemento a specifici mercati e ad una plurale domanda.  Essa è caratterizzata dall’insieme degli attrattori naturali e storici culturali “ereditati” (aree naturalistiche di eccellenza oggi in gran parte organizzate in Parchi, di laghi, coste, castelli, dimore storiche, parchi archeologici), dalle dimensioni tangibili ed intangibili della cultura e della storia lucana proveniente dalla tradizione o dalla creatività sociale (manifestata attraverso i riti, le feste, le sagre, i festival che mese dopo mese si svolgono in regione oltre che dall’attività dei centri di produzione culturale, dei presidi e le istituzioni museali e culturali in genere); dalla disponibilità di strutture e servizi per il tempo libero e lo sport (3 porticcioli turistici, 1 campo da golf, numerosi centri e servizi per lo sport in montagna o al mare, luoghi per ballare, etc.); dalla presenza di città d’arte e di borghi particolarmente suggestivi; dalla qualità e varietà delle strutture ricettive, del sistema di ristorazione, di aziende vitivinicole, fattorie didattiche e da eccellenze nel campo dell’artigianato artistico e delle produzioni locali.

E’ questo insieme che delinea la Basilicata turistica e che per parte nostra cerchiamo di raccontare attraverso www.basilicataturistica.com e che di volta in volta, a secondo delle comunità di viaggiatori cui ci rivolgiamo, cerchiamo di raccontare e proporre per accrescere ulteriormente l’appeal di una destinazione quale è la Basilicata, ancora giovane sul mercato globale ma ricca di prospettive.

* direttore gen.  Apt Basilicata

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