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La famiglia Claps “si aspettava un segnale diverso” dalla diocesi di Potenza che ha annunciato la costituzione come parte civile nel processo a carico di Danilo Restivo. A dirlo è il legale della famiglia, Giuliana Scarpetta (in foto, a destra), parlando con i giornalisti all’ingresso del Palazzo di Giustizia di Salerno per la prima udienza del processo con rito abbreviato.

“Non mi meraviglia – ha aggiungo l’avvocato – la posizione della Chiesa, ma sicuramente ci aspettavamo un segnale diverso”. L’avvocato ha sottolineato che “con questo processo siamo alla fine per quel che riguarda Danilo Restivo, ma siamo solo all’inizio per tutti coloro che hanno coperto e depistato, facendo in modo che il cadavere di Elisa sia rimasto 17 anni nel sottotetto di una chiesa”.

Mario Marinelli, il legale di Danilo Restivo, ha affermato inceve che il suo assistito «si aspetta giustizia almeno in Italia». Marinelli ha detto di aver sentito Restivo e di averlo trovato «normale, sereno e fiducioso nei suoi difensori e nella giustizia».

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