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DA MARATEA al Vulture. Il maltempo degli ultimi giorni non ha lasciato scampo.

E se nel Lagonegrese spiccano gli sgomberi di Ogliastro per la caduta massi, il Vulture è la zona che deve fare i conti con danni anche a una coltura d’eccellenza come l’Aglianico. La zona più colpita è quella di Venosa, in particolare i vigneti delle contrade di Piano di Camera e Notarchirico, con un danno stimato in media tra il 40 e il 90 per cento della produzione di uve. Gli altri areali dell’Aglianico non sono stati toccati, per una produzione che si prevede comunque ottima per qualità. Anche gli oliveti hanno subito dei danni come i campi di pomodoro tra Palazzo San Gervasio, Banzi e Montemilone.

Secondo il Presidente Provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo «Sul piano strutturale, un modello di sviluppo sbagliato è stato portato avanti negli ultimi decenni, frutto del mancato investimento nella prevenzione, con i cambiamenti climatici in atto che fungono da alibi.

Gli eccessi climatici odierni non hanno precedenti in quanto ad intensità e frequenza, con anomalie che portano in pochi minuti a disastri, e la natura violentata a sua volta si ribella. Bisogna oggi più che mai tornare a vivere le campagne, incoraggiando e sostenendo l’agricoltura anche e soprattutto in areali interni, le vecchie pratiche agronomiche, riconoscendo adeguatamente il ruolo economico, ambientale e sociale dell’attività agricola, che ha funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio».

Il Presidente della Cantina di Venosa Francesco Perillo conferma che “soltanto due contrade dell’agro di Venosa sono state colpite. Si procederà ad una stima puntuale dei danni, ma l’accaduto ad oggi non inficia una vendemmia che quest’anno si prevede ottima, se non eccezionale, vista l’escursione termica che si è avuta sui vigneti, giornate calde inframmezzate da notti fresche e piogge importanti nel momento dell’invaiatura».

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