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di Alfonso Pecoraro
ALMENO nei modi, ma non ancora nella sostanza, l’intesa è stata raggiunta. Si è messo in pratica quello che il sindaco Santrasiero, nella scorsa settimana, ci aveva preannunciato come una condizione fondamentale per ripartire: ossia la cessione gratuita del marchio del Potenza alla città. “Una condizione indispensabile per iniziare a ricreare la sintesi delle forze e il rilancio del calcio nel capoluogo”, aveva detto il primo cittadino.
Dopo una lunga serie di telefonate a un patto di massima si è giunti. Parte attiva è stata l’associazione dei tifosi “Il Mio Potenza” che ha convinto Postiglione all’atto di disponibilità (chiamiamolo pure di redenzione-purificazione) a favore della collettività, con il chiaro intento di farsi da parte e lasciare che l’avventura calcistica potentina potesse continuare con altri soggetti protagonisti.
Nel pomeriggio di ieri la fumata è stata grigia, ma non nera. Diventerà bianca nel corso della prossima settimana (si presume mercoledì) quando davanti ad un notaio le parti sigilleranno quello che già si sono promessi a voce. Ossia il brand, il marchio del Potenza Sport Club, nome e simbolo abbinati ai colori sociali, viene ceduto a titolo gratuito da Postiglione alla città.
Ora se questa città debba essere rappresentata dal primo cittadino, dall’amministrazione comunale, o anche e solo dall’associazione è quello che dovrà stabilirsi nella maniera più chiara possibile, al fine di evitare fraintendimenti e confusioni future.
Sembra auspicabile che sia Santarsiero a decidere se accettarlo a nome della città e poi anche rigirarlo nelle mani di chi ha effettivamente lavorato per questa operazione, anche al fine di consentire al “Mio Potenza” di avere una carta in più da giocarsi sulla via delle definizione di prossime intese.
Detto in parole povere il brand di Potenza e del Potenza potrebbe fare gola alla Fortis Murgia che, usiamo questo termine forte, verrebbe a vestirsi di potentinità, ma andrebbe bene anche al gruppo di imprenditori che si identifica nella holding Meleam.
Quest’ultima, non più tardi di sabato scorso, ha incontrato il sindaco e Postiglione proprio per pianificare qualche mossa futura, legata esclusivamente al Potenza Sc e ai suoi marchi.
A questo punto è lecito credere che il lavoro dell’associazione non si fermi qui, ma che prosegua proprio nel tentativo di coinvolgere la Meleam nel “progetto-Fortis”, di fatto guadagnando una categoria (dall’Eccellenza alla D), ma prioritariamente mantendo inalterata anche l’ambizione del gruppo campano di cominciare l’avventura calcistica in città in una realtà sana sotto il marchio del Potenza, in una cornice di gradimento generale.
In parole più spicce, ben venga la prima mossa che ci si attendeva, ossia quella di venire in possesso delle denominazioni e dei simboli cari ai tifosi; occorre però sottolineare che il lavoro non è che all’inizio perchè in buona sostanza manca ancora la parte economica per poter ambire a un progetto di rilancio. E manca proprio quella del tessuto cittadino che, al contrario, in questa fase avrebbe dovuto essere la principale.
Avranno la giusta concretezza le parole spese dal sindaco qualche giorno fa? Si doveva iniziare dal marchio, ma soprattutto si doveva procedere a uno sforzo di sintesi in città e a un coinvolgimento delle forze locali. Aspettiamo il giorno della firma e attendiamo gli eventi. Ma è chiaro che da quel momento in poi gli alibi saranno finiti per tutti.

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