X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

BORSA sgargiante, occhiali da sole, una polo arancione, indossata sotto una felpa di colore grigio e con un paio di jeans e scarpe bianche da ginnastica: Domenico Trimboli, detto Pasquale, inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi e considerato esponente di rilievo della ‘ndrangheta, è stato estradato in Italia dalla Colombia. 

Scortato da agenti dell’Interpol, il sessantenne è giunto poco dopo le ore 16 all’aeroporto di Fiumicino con un volo di linea dell’Air France proveniente da Bogotà via Parigi. Dopo essere stato preso in consegna dalla Polizia di Frontiera e dai militari della Guardia di Finanza, Trimboli è stato quindi condotto presso gli Uffici della Polizia Giudiziaria per la notifica degli atti. 

FOTOGALLERY: L’ARRIVO DI TRIMBOLI A FIUMICINO

In Italia Trimboli deve scontare una condanna, in via definitiva, alla pena di 12 anni di reclusione, 40.000 euro di multa e 3 anni di libertà vigilata, per un cumulo di pene relative a delitti in materia di droga, commessi in Italia ed all’estero. Utimate le procedure per la notifica degli atti, verrà trasportato al carcere di Rebibbia con un cellulare della Polizia Penitenziaria. 

Per il broker della ‘ndrangheta, ritenuto responsabile della spedizione di ingenti quantitativi di cocaina verso il mercato europeo ed italiano, in favore delle cosche della fascia ionica della provincia di Reggio Calabria, l’arresto è scattato un mese fa a Bogotà (LEGGI). Si tratta del terzo pesce grosso del narcotraffico caduto nella rete in un anno: nel luglio 2013 era stato arrestato in Colombia il calabrese Roberto Pannunzi, il “Pablo Escobar” italiano (LEGGI). E nel mese di aprile era caduto nella rete delle forze dell’ordine italiane anche Santo Scipione, il “papi” del narcotraffico della ‘ndrangheta (LEGGI)

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE