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Da Parigi a Matera per il Parkour. E’ apparso giovedì scorso su youtube il video di un gruppo di ragazzi parigini che sono “scesi” a Matera per fare Parkour nei rioni Sassi. Un tuffo nella storia per una disciplina che sta spopolando negli ultimi anni, affascinando migliaia di giovani, tanto da far muovere anche l’industria hollywoodiana del cinema. Ma cosa è il Parkour? Il parkour è una disciplina artistica metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90.

Consiste nello spostarsi nel modo più efficiente possibile, da un punto A di partenza a un punto B di arrivo, superando qualsiasi genere di ostacolo che si presenti. Ciò che rende unico il parkour, è che si è alla costante ricerca della spettacolarità e originalità di tutti i movimenti corporei.

I primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento furono “arte dello spostamento”. Il termine parkour deriva invece da parcours du combattant, ovvero percorso del combattente. Le sue origini quindi vengono inspirate dall’addestramento militare.

Un altro aspetto curioso di questo sport è che dopo l’inizio della pratica, la disciplina prevede l’insegnamento nell’analizzare gli ostacoli.  Qualsiasi appiglio o barriera viene osservata come un punto di appoggio da superare in maniera fluida ed efficiente. Questo aspetto, è un vero e proprio stile di pensare, perché proiettato alla vita di tutti i giorni, viene tradotto al non arrendersi mai davanti ad un problema, sfruttando sempre la situazione in modo da poter migliorare la propria marcia verso l’obiettivo finale.

E di appigli e barriere nella città dei Sassi questi ragazzi ne hanno trovati a bizzeffe, tanto da produrre un video che dura quasi cinque minuti. Cinque minuti di acrobazie  spericolate, senza alcuna protezione, ma sicuramente con tanta esperienza e tanto allenamento. Un video che alla fine dovrebbe mostrare la scritta che è diventata lo slogan della WWE: “Don’t try this at home”.

Resta il fatto che, attraverso questo video e attraverso questa disciplina, la nostra città riceve uno spot indiretto. Magari altri atleti del Parkour potrebbe scegliere Matera per le loro evoluzioni. Anche questa è una forma di turismo. Un turismo alternativo, inusuale, ma pur sempre turismo. Perché se un gruppo di persone da Parigi raggiunge Matera, poi portano via nelle loro menti, nei loro cuori, nei loro ricordi e anche nelle loro macchine fotografiche, un pizzico di quella magia che solo Matera sa regalare.

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