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POTENZA – «Apprendiamo dalla stampa e dai numerosi cittadini che si stanno recando in questi giorni presso le sedi Cgil che, nel periodo antecedente alle festività natalizie, sono state recapitate a migliaia di cittadini lucani lettere con le quali è stato richiesto il recupero di somme relative a ticket non corrisposti per prestazioni sanitarie fruite negli anni 2011-2013 in regime di esenzione»: è quanto fa sapere Giuliana Scarano della Cgil Basilicata.
«Rileviamo, in primis, che una operazione che coinvolge un così elevato numero di cittadini ed utenti del Servizio sanitario nazionale – si legge nella nota – doveva essere accompagnata da una adeguata campagna di comunicazione nella quale fossero spiegate le motivazioni, i termini e le modalità di recupero nonché le indicazioni per procedere alla verifica sulla fondatezza dei recuperi stessi da parte degli interessati».
Secondo Scarano «è infatti chiaro che, a fronte del così cospicuo numero di verifiche effettuate attraverso l’incrocio delle banche dati dell’Agenzia delle entrate, del ministero del Lavoro e dell’Inps, possono essersi verificati errori rispetto ai quali è necessario dare la possibilità ai cittadini di fare gli opportuni riscontri in tempi adeguati e secondo direttrici chiare. Le lettere in questione, oltre a dare un termine molto breve per procedere ai pagamenti – in molti casi la scadenza è gennaio! – contengono una clausola secondo la quale “in caso di mancata accettazione delle contestazioni formulate verrà applicata una maggiorazione di ben 40,00 euro per ogni annualità».
Continua la sindacalista: «Insomma, pur volendo riconoscere che molti cittadini siano incorsi in errore dichiarandosi esenti quando non ne ricorrevano i presupposti, riteniamo che si sia proceduto in modo avventato e per certi versi vessatorio nei confronti di fasce di cittadini che già vivono una condizione di disagio. E’ bene ricordare, infatti, che le autocertificazioni “incriminate” si riferiscono prevalentemente al beneficio della esenzione “E02”, legato a due requisiti: status di disoccupato e reddito familiare inferiore a 8.263,31 euro».
Ecco che – aggiunge – «in un periodo di così forte e profonda crisi, in cui migliaia di famiglie lucane sono senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, ci meraviglia che, nel mentre si prova a dare un sostegno al reddito alle fasce disagiate, si proceda contestualmente a recuperare dalle stesse somme in molti casi onerose».
La richiesta della Scarano è «che vengano sospesi con effetto immediato i pagamenti richiesti e che venga convocato con urgenza un apposito incontro per gli opportuni e necessari chiarimenti e per definire adeguate procedure di pagamento anche in forma rateizzata ove necessario».

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