X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POLICORO – C’erano almeno duemila persone all’interno dei giardini Murati di Policoro, ieri sera, per la serata conclusiva della seconda festa nazionale del Pd, in Basilicata. Il tema principe rilanciato dal palco della kermesse è stato quello del Mezzogiorno, per voce del governatore Vito De Filippo e del presidente nazionale del Pd, Massimo D’Alema (in foto, a sinistra) che ha poi rimarcato «l’incapacità della destra a rappresentare il Paese. Tremonti – ha fatto notare – dice che il Nord è come la Germania e il Sud fa arretrare il Paese. Ma non è così. Il Sud riceve meno quello che gli spetta: con il 38 per cento di popolazione, arriva il 26 per cento di trasferimenti».
Rispetto alla festa dello scorso anno svoltasi nella cornice di Bernalda, quella di Policoro, sembra riuscita maggiormente, a dimostrazione, probabilmente, che il Pd “partito giovane”, è meglio entrato, nella “carne” della società.
Massimo d’Alema è arrivato a Policoro intorno alle 20 ed ha immediatamente raggiunto il giovane segretario regionale dei democratici, Roberto Speranza, per una cena frugale di benvenuto, a cui ha partecipato anche De Filippo, con altri big lucani del partito. Speranza, nell’aprire i lavori, ha parlato di «quattro giorni in cui la politica ha vinto contro l’antipolitica. Il Pd lucano – ha aggiunto – è un partito vero, che discute e si apre alle persone. Un partito – ha continuato – con una leadership diffusa e plurale, non con “uomini soli al comando”, come spesso accaduto in altre esperienze del mezzogiorno. Qui stanno insieme i territori, culture e storie politiche diverse». Sul futuro, «continueremo il percorso cominciato a Rifreddo, a Potenza, di rilancio del progetto del Pd per la Basilicata, attraverso la prima conferenza di programma del partito che si aprirà in autunno». Sarà «un momento di apertura e confronto con i soggetti sociali che ci porterà ad un aggiornamento del profilo progettuale del partito». Speranza ha poi chiesto al Pd nazionale «grande impegno sul Mezzogiorno, perchè la sfida con il centrodestra si vince o si perde al Sud».
Il governatore ha esordito subito portando all’attenzione della platea la questione meridionale: «Va colmato il grande divario Nord-Sud. Sono certo che i lucani sapranno essere riconoscenti a un grande partito nazionale qual è il Pd. Ma i tempi pretendono un impegno su due fronti: nazionale e regionale. Serve un grande partito, serve un lavoro nazionale, non ce la può fare da sola la pur virtuosissima Basilicata». Ha poi spiegato come il governo centrale, in sole tre manovre, nell’ultimo biennio, abbia «tagliato il 60 per cento delle risorse al Sud. tagli – ha proseguito – che incideranno sui servizi essenziali. Ma come si può pensare al Mezzogiorno – chiede – solo operando tagli? L’Italia senza Sud non è competitiva. Noi non siamo Mezzogiorno, siamo “giorno pieno”. E l’intera Italia ne ha bisogno». Grandi applausi al termine dell’intervento in cui ha descritto così la regione: «Noi ci sentiamo come in una casa, al sicuro, ma al centro di una città bombardata. In un momento particolare e difficile dell’economia mondiale, noi abbiamo deciso di fare investimento con fondi propri sull’università, che significa futuro».
All’appuntamento era naturalmente presente tutto l’establishment del Pd lucano, tra sindaci, assessori, consiglieri e parlamentari. C’erano pure dirigenti ai vari livelli.
Tra questi il presidente del consiglio regionale, Vincenzo Folino, che sabato scorso, durante il suo intervento alla festa democratica ha sferrato un duro attacco alla nostra testata: «Io e Bubbico sentiamo il dovere di contribuire al confronto politico in Basilicata, partendo dalla nostra cultura politica e dall’impegno comune di 15 anni di lavoro. Ma lo faremo non seguendo le “mestruazioni” di Di Consoli e Leporace, ma affrontando le questioni concrete che riguardano la regione. Non è ancora il momento di pubblicare il primo capitolo su Toghe lucane».

Pierantonio Lutrelli

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE