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PERDURA la “posizione di assoluta primazia della ‘ndrangheta nel traffico internazionale di stupefacenti, che continua a generare imponenti flussi di guadagni in favore della criminalità organizzata calabrese, la quale può avvalersi del controllo quasi totalizzante del porto di Gioia Tauro”. Lo sottolinea il Procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani nella sua relazione per l’anno giudiziario.
Nello scalo di Gioia Tauro, rileva ancora il Pg, tra il giugno 2012 e il luglio 2013 “quasi la metà della cocaina sequestrata in Italia, circa 1600 chili su circa 3700 complessivi, è stata qui intercettata”. Propio nel porto calabrese sono attesi, a febbraio, i cargo danesi e norvegesi con le armi chimiche siriane.

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