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MOLOCHIO (RC) – Il prefetto di Reggio Calabria, Vittorio Piscitelli, ha sospeso dalla carica il sindaco di Molochio Beniamino Alessio, arrestato ieri dai carabinieri nell’ambito di un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palmi. Il sindaco Alessio è accusato di truffa ai danni dello Stato e con lui il Gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi, ha arrestato anche la segretaria del suo studio privato Doriana De Maria di 29 anni. L’accusa è di avere assunto fittiziamente braccianti agricoli in cambio di voti alle consultazioni comunali del 2010. Secondo le indagini, avviate nell’agosto 2009 e coordinate dal procuratore aggiunto di Palmi Emanuele Crescenti e dal sostituto procuratore Antonio D’Amato, il primo cittadino, approfittando della carica politica nonchè di quella di titolare di uno studio di consulenza aziendale, aveva effettuato con l’aiuto della sua segretaria, numerose assunzioni fittizie, finalizzate a far conseguire ai falsi braccianti agricoli le indennità di disoccupazione in cambio del sostegno elettorale, episodio che si è concretizzato nel marzo 2010, quando il sindaco era stato riconfermato nella sua carica di primo cittadino. Il danno cagionato all’ente previdenziale è stato stimato in oltre 250.000 euro. L’inchiesta ha preso il via da un atto intimidatorio subito dal primo cittadino il 23 agosto 2009, quando furono rinvenuti, sul pianerottolo della porta d’ingresso dello studio di consulenza del sindaco, oggetti dal significato chiaramente minatorio.  L’attività di indagine effettuata ha consentito di identificare l’autore dell’atto intimidatorio in un «fittizio» bracciante agricolo e di svelare le motivazioni alla base del gesto, da ricondurre all’ingiusta pretesa del falso bracciante di estendere alla propria moglie l’illegittimo trattamento a lui riservato da Alessio. Il rifiuto del sindaco avrebbe causato la reazione dell’uomo, culminata nell’atto intimidatorio. I successivi accertamenti hanno permesso di documentare come il sindaco avesse provveduto alla stipula di fittizi rapporti di lavoro nel settore dell’agricoltura anche con altri braccianti. 

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