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E’ CHIAMATA la santa delle cause impossibili ma anche della pace familiare, della concordia. Già solo per questo, dunque, il suo messaggio non può che essere tanto attuale.

«E’ stata fanciulla, fidanzata, moglie, vedova, suora. Ha vissuto tutte le fasi di una donna. Ogni donna può identificarsi in lei e da lei prendere esempio per l’obbedienza, la perseveranza e il perdono, che è la cosa più difficile». Sono le parole di Angela Armento, presidente dell’Associazione pellegrini di Santa Rita, alla quale si deve l’arrivo per la prima volta a Potenza delle reliquie di Santa Rita da Cascia.

Ieri una parte ossea del braccio incastonata in una rosa d’argento è stata accolta da un folto gruppo di devoti che, nonostante la pioggia, ha accompagnato la reliquia in processione da via della Tecnica alla chiesa S. Famiglia di Nazareth a Rossellino. Qui vi rimarrà fino a domenica 5 ottobre quando ripartirà alla volta di Cascia, al termine della celebrazione eucaristica e della benedizione con la reliquia. Un desiderio che si avvera per l’associazione, nata soli due anni fa e che conta circa 200 iscritti. 

«Dal 2000, grazie a Don Antonio – dice Angela Armento – abbiamo cominciato la pratica dei 15 giovedì, istituendo il culto di Santa Rita da febbraio a marzo, quando viene recitata una preghiera particolare che culmina poi nella festa finale con la celebrazione della messa solenne. Ogni anno andiamo a Cascia con tutti i soci ma avere Santa Rita qui a Potenza è un sogno che si avvera e questo solo grazie al contributo di tutti i soci, senza alcun aiuto economico delle istituzioni, seppure era stato chiesto».

Presente ieri per un saluto, prima della messa celebrata alle 18.30 dal vescovo di Tursi e Lagonegro Francescoantonio Nolè,  anche il sindaco di Potenza Dario De Luca che ha chiesto a Santa Rita di intercedere affinchè si ristabilisca la pace in tutte le famiglie potentine e nella città «in un momento –ha detto – così difficile per il capoluogo, affinchè ne usciamo ancora più forti sia dal punto di vista sociale che  della fede».

Il programma è ricco di appuntamenti. Oggi, in occasione della giornata dell’ammalato, alle 10,30 è prevista la messa celebrata da padre Paolo Pio con le confessioni e la comunione agli ammalati.  Alle 18,30 ancora una messa seguita dalla veglia e dall’adorazione eucaristica. Sabato sarà dedicato ai ragazzi. Alle 10,30, in un incontro con i ragazzi del catechismo, padre Paolo Pio racconterà la storia di Santa Rita, questa ragazzina che voleva farsi suora fin da bambina ma che per il volere della famiglia fu data in sposa a uno dei figli della famiglia Mancini. Un matrimonio difficile, vista la missione di Rita di far convertire il marito, il quale gli morirà ucciso tra le braccia. E’ quando i due figli vogliono vendicarlo che Rita prega affinchè il Signore li prenda con sé subito, piuttosto che si macchino di questo peccato. I due, infatti, moriranno di malattia. Rimasta sola Rita decide di farsi suora. Da donna religiosa sono diversi i miracoli narrati: quello del tronco innaffiato dalla suora dal quale nasce l’uva che ancora oggi produce il vino per il Vaticano o del giardino di rose che continuano a fiorire nonostante il freddo. Infine, della spina nata sulla sua fronte e scomparsa solo in occasione della visita di Rita al Papa.

«Ero a Padova – racconta Armento – quando mi avvicinai per la prima volta a Santa Rita. Ero nella Basilica che le dedica un altare e davanti al quale ogni mattina tutti i cittadini, di qualsiasi età e provenienza sociale, passano per un saluto. A quel punto ho sentito un odore fortissimo di rose. Ero con mia madre, ma lei non lo sentì. E’ da allora che Santa Rita è diventata la mia compagna di vita». Dopo la giornata dei ragazzi, che terminerà con la messa partecipata dagli scout, ci sarà il saluto alla reliquia con la messa celebrata dal vescovo di Potenza alle 11,30 e una messa finale alle 18,30.

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