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POMARICO – E’ stata una morte fulminea a stroncare Antonio Bonavista, il professore di musica originario di Pomarico, trovato cadavere lunedì scorso nella sua mansarda a Torino .
Questa è l’unica certezza rilevante dall’autopsia, effettuata ieri mattina. Ma potrebbe addirittura esserci un testimone chiave. Per il momento l’esame autoptico ha detto poco. Si dovrà attendere molto, infatti, forse addirittura oltre cinquanta giorni, per gli esiti della perizia tossicologico, utile a capire esattamente quali cause hanno provocato l’improvviso decesso. Ogni ipotesi, quindi, rimane aperta. Perché non è possibile ancora chiarire con precisione cosa ha provocato l’arresto cardiaco. Il professionisti incaricati dal sostituto Procuratore, Eugenia Ghi, ovvero il medico legale Fabrizio Bison e il tossicologo Michele Petraulo, hanno lavorato diverse ore per garantire ogni prelievo necessario dalla salma. Nuova attesa, dunque, per esempio per i risultati dell’esame tossicologico. Che, al momento, potrebbe essere stata morte naturale. Un infarto o qualcos’altro. Senza, appunto, tralasciare l’eventuale ingerimento di qualche sostaza alla quale Antonio Bonavita potrebbe non aver retto. Restano aperte le indagini, adesso di competenza del Commissariato di Polizia di Torino Centro. Ancora non è possibile escludere possa essersi trattato di omicidio. Nelle ultimissime ore, circolano voci sulla presunta apparizione di quello che potremmo definire un testimone chiave; la voce narra che una persona, appunto, avrebbe visto una persona allontanarsi di fretta dall’appartamento, che condivide un ingresso con il Teatro Gobetti. Se la persona davvero c’era, e veramente scappava dall’abitazione di Bonavista, perché lo faceva? Era fuggita per paura di una morte avvenuta per malore improvviso, o aveva rovistato fra le proprietà di Antonio Bonavista? Le investigazioni sono costrette a prendere in esame ogni dettaglio, persino della vita privata del docente. Quindi, si starà a vedere quanto emergerà dalla consultazione dei tabulati telefonici del cellulare di Bonavista, tanto per cominciare. Il primo obiettivo potrebbe essere riuscire a capire innanzitutto se prima della morte, sia stato solo oppure anche temporaneamente in compagnia, nella sua casa di via Rossini numero 12. Il disordine al momento del rinvenimento del corpo esanime, è il principale elemento che dovrebbe interrogare gli inquirenti. Ma in tutto ciò neppure è possibile dimenticare che circa un anno fa, il non ancora quarantacinquenne scenografo e insegnante di musica, appassionato e studioso di Vivaldi, aveva dovuto sporgere denuncia per minacce subìte a scuola sulle sue presunte inclinazioni sessuali. Attenzioni comunque infamanti. A partire dalla riservatezza del docente, che del suo privato mai aveva fatto merce di piazza. Gli anziani genitori attendono nella sua Pomarico, il ritorno di loro figlio. Per i funerali che, se tutto dovesse essere confermato, potrebbero essere celebrati lunedì pomeriggio nella stessa terra di origine del professore. Le scolaresche della scuola “Calamandrei”, gli alunni di Bonavista, si stanno impegnando per omaggiare il loro insegnante. Il ricordo della personalità politica e dell’amante della cultura deve essere servito da una meticolosa ricerca della verità, che però non infanghi l’uomo.

Nunzio Festa

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