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E’ il richiamo di un Sud in difficoltà, che cerca lavoro ed un’àncora di salvezza nel turismo e nella cultura. A ben vedere un’occasione da non perdere. E l’elenco delle 21candidate ufficiali fa emergere evidentemente e chiaramente questo dato. Con molte sorprese soprattutto in extremis, poche candidature conosciute e programmate (tra queste c’è certamente Matera) ed un unico denominatore comune cioè la presenza in lista con un dossier del Mezzogiorno più povero. Perchè laddove c’è il disagio sociale, c’è l’esigenza pressante del lavoro che emerge evidente ed allora si cerca una via di fuga. Il 2019 e l’Europa sono un’opportunità importante, una sorta di riscatto da ricercare per chi è più in difficoltà. Ed allora l’elenco delle città candidate fa emergere proprio questo, un Sud che ruggisce con tutta la propria forza e manifesta la volontà di puntare sul turismo, sulla cultura, sulle proprie risorse naturali per uscire da una fame di lavoro sempre più impellente. Per fare da solo e trovare una soluzione per frenare quell’emorragia di posti e di crisi industriali che  oramai è dietro ogni angolo. Le sorprese tra le candidature, le tre presenze siciliane e le due campane e pugliesi più Calabria a sorpresa (con Reggio) e Sardegna oltre  a Matera mostrano che l’humus da cui nasce questa candidatura non risiede spesso nella programmazione e nell’esaltazione di un patrimonio che certamente, in molti casi è unico ma dalla necessità di proporre e trovare una soluzione per uscire da una crisi economica e sociale durissima. La ricetta semplice di turismo e cultura per salvarsi dai mali del mondo. In mancanza di tanto altro di cui avrebbe bisogno il Sud si aggrappa a questo con molta forza. E in questo contesto, per la verità complicato, brilla  il progetto di Matera.

Di cui ovviamente diventa facile, nella città, esaltarne i limiti ma che è certamente progetto di lungo respiro che non nasce in queste ore e che punta strategicamente a questo tipo di traguardo. Non una necessità del territorio, non un’àncora di salvezza nella crisi, o almeno non solo. Matera punta davvero a diventare punto di riferimento, ha dovuto comprendere prima di altri le prospettive che ha, la propria vocazione turistica. Ha sopportato e sopporta ancora la crisi economica ed industriale ma l’idea della candidatura ha radici lontane. Non nasce in queste ore, non a ridosso della presentazione del dossier. Non è un’extrema ratio.

 In questo senso un punto di orgoglio di un Sud che non solo manifesta la propria difficoltà e cerca una strada per uscirne ma anche che la sceglie consapevolmente individuando e programmando il proprio futuro. In questo senso un passo davanti agli altri indubbio. In un Sud che mostra il fianco, Matera sa prima degli altri su cosa puntare. Riuscirci è altra cosa ma in questo momento un piccolo vantaggio c’è e va certamente evidenziato.

p.quarto@luedi.it

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