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CHE coppia! E che talento Omar Hakim batterista pluricelebrato e Rachel Z pianista accreditata nel panorama internazionale che al secolo si chiama Rachel Nicolazzo: padre calabrese e madre franco-italiana. Lei, Rachel tornerà nella sua terra d’origine a Platania, qualche chilometro da Lamezia Terme il prossimo 10 agosto, per una serata che si annuncia imperdibile. Il ritorno di Rachel sarà, com’è ovvio che sia, jazzato. In concerto con Omar, che poi è suo marito, e Maurizio Rolli alla batteria. Un evento che idealmente abbraccia quel che succederà a Cortale il 13 agosto con Billy Cobham ospite blasonato della nuova edizione di Jazz& Vento che si snoda in quattro serate. 

Un abbraccio tra i due concerti suggellato nella conferenza stampa di ieri pomeriggio al palazzo della Provincia a Catanzaro alla presenza di Tommaso Colloca, direttore artistico di Jazz&Vento, del commissario provinciale Wanda Ferro, del vice sindaco di Platania Davide Esposito,  del presidente della Pro-Loco di Platania Paolo Nicolazzo e di Franco Cappello neurologo con la passione della musica ma soprattutto cugino di Rachel. Ma chi è? Rachel Carmel Nicolazzo, ovvero  Rachel Z. Il suo è un percorso professionale di tutto rispetto. Basti pensare che la pianista ha iniziato a soli sedici anni a suonare con il leggendario gruppo degli Steps Ahead capitanato da Mike Mainieri. La collaborazione dura fino al 1996. Quindi eccola Rachel Z con Wayne Shorter con il quale ha anche inciso un lavoro discografico premiato con un Grammy Award. Rachel ha inoltre collaborato con musicisti del calibro di Al Di Meola, Miroslav Vitous, Bob Moses, George Garzone, Special Efx, Stanley Clarke, Omar Hakim, Victor Bailey, Pino Daniele.  
La sua versatilità ha fatto si che Peter Gabriel l’abbia voluta come tastierista nella sua band per due tour mondiali. E veniamo ad Omar Hakim, tra i batteristi e session men più importanti degli ultimi trentacinque anni. Omar vanta collaborazione artistica di peso lasciando la sua impronta su centinaia di registrazioni, tra cui diversi sotto il suo nome. Basti citare quelle con Miles Davis e Madonna. Omar, nato a New York, è praticamente un predestinato provenendo da una famiglia di musicisti e iniziando a suonare la batteria a 5 anni. Le esibizioni in pubblico per lui arrivano all’età di dieci anni, accanto al padre Hasan Hakim, un veterano del trombone con collaborazioni aristocratiche tra cui quelle condivise con Duke Ellington e Count Basie. L’amicizia del padre con John Coltrane ha fatto si che il giovane Omar trascorresse il suo tempo con due grandi batteristi del jazz, Elvin Jones e Art Blakely. Insomma una buona parte della Storia del jazz. Va da se che il concerto a Platania, inizio alle 21 , rappresenta un autentico cammeo nella programmazione estiva. Non solo per l’indiscutibile caratura artistica dei protagonisti sul palco ma per le sfumature emozionali che il ritorno “a casa” di Rachel inevitabilmente porta con se. Lei a Platania aveva fatto solo una capatina lo scorso agosto dopo il concerto a Catanzaro con Pino Daniele. 
Poi la promessa e il post su Facebook di questi giorni: «Non vedo l’ora di venire nella mia patria». E il legame tra tra Rachel e Platania potrebbe infittirsi con una proposta venuta fuora nel corso della conferenza: organizzare con cadenza annuale un evento legato a lei. Senza trascurare Omar, ovviamente. Ma il vento del jazz è il caso di dire soffia forte. Si è parlato del concerto a Cortale di Billy Cobham. A precederlo in collaborazione con Roccella jazz festival, il live del gruppo capitanato da Pippo Matino; musicista che tra l’altro dal 2010 , con Rita Marcotulli, fa parte del gruppo “Us and Theme” progetto dedicato alla musica dei Pink Floyd. Altro abbraccio quello tra Jezz&Vento e le Querce jazz diretto da Giampiero Ferro: il 14 agosto omaggio all’indimenticabile Chet Baker con il trombettista Michael Supnick. Come dire lampi di jazz nel cielo, d’estate.
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