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COSENZA – Segnalazione dell’elevato rischio sismico del Centro storico di Cosenza da parte del sindaco Mario Occhiuto al premier mario Monti, con una lettera in cui si sottolinea come Cosenza è una delle città più antiche della Calabria (le sue origini risalgono al IV secolo a.C.) e conserva un centro storico ritenuto tra i più belli e interessanti d’Italia. «Sussiste – scrive Occhiuto –  un elevatissimo rischio sismico che, come sappiamo, è dato dal prodotto di tre fattori: la pericolosità del luogo, la vulnerabilità dell’edificato e il valore in gioco. Lasciare questo patrimonio in balia del prossimo evento sismico, senza un intervento per garantire almeno la stabilità complessiva degli edifici, equivarrebbe a rinunciare alla speranza: in un colpo solo Cosenza potrebbe perdere passato e futuro. In termini operativi, basterebbero interventi localizzati immediati (inquadrabili normativamente come miglioramento strutturale, riparazioni ed interventi locali) eseguiti a tappeto con procedure possibilmente facenti capo a protocolli standardizzati, entro cui privilegiare azioni semplici ma efficaci, come la messa in opera di catene in aderenza ai maschi murari e di ritegni antisfilamento per le travi di legno e le putrelle dei solai. La logica che dovrebbe essere posta a base della strategia tecnica, in definitiva, dovrebbe essere quella di un avanzamento omogeneo generale verso condizioni di maggior sicurezza, con poche punte avanzate riguardanti i monumenti più importanti. Ciò nella consapevolezza che il massimo valore del Centro storico è nel suo insieme, perchè solo nel suo insieme può restare vivo e non ridursi ad un museo all’aperto. Ma il fattore «tempo» resta l’aspetto più preoccupante, considerate le recenti manifestazioni di sismicità registratesi fra la città di Cosenza e il Pollino, che corrispondono drammaticamente alle attese statistiche di un evento importante proprio nell’Appennino meridionale. A tal proposito, sarebbe quindi di fondamentale importanza ideare meccanismi procedurali per trovare il modo di utilizzare direttamente da parte dei Comuni le risorse destinate, al fine di portare avanti progetti strategici nelle aree urbane, con ricadute anche in termini di sviluppo, senza passare per enti intermedi, con ciò evitando l’effetto di rallentare interventi che debbono avere nella snellezza la loro ragion d’essere. Avrei anticipato queste urgenti esigenze al Ministro Barca, di recente in visita in Calabria, affinchè se ne facesse portatore presso il Governo, ma lo stesso ha incontrato esclusivamente le associazioni di categoria. Ritengo che sarebbe stato più utile un confronto con gli amministratori pubblici istituzionali, i quali hanno il  senso complessivo delle criticità dei territori governati. Per i motivi esposti vi chiedo, pertanto, di rendervi disponibili ad affrontare in concreto la risoluzione delle criticità sopra evidenziate».

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