X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

POTENZA – «NON mi ricordo nessun Nicola Falabella impiegato per la mensa qui a Lagonegro. Ma anche se fosse sarà stato qualcuno che aveva bisogno di lavorare. La disperazione della gente non è qualcosa che viene fuori soltanto adesso».

E’ demoralizzato il sindaco di Lagonegro Domenico Mitidieri dopo la visita dei carabinieri che si sono presentati a casa sua lunedì mattina per effettuare una perquisizione, proseguita anche negli uffici del Comune. Poi il suo nome nei notiziari assieme a quello dei colleghi di Casamicciola, Solofra e Polla. Tutti accusati di corruzione, assieme ai titolari della ditta che preparava i pasti per gli studenti delle scuole dell’obbligo, per aver fatto assumere persone “segnalate” in cambio di un occhio di riguardo nella gestione della gara. Ma la cosa che sconcerta più di ogni altra è l’idea che la stessa ditta abbia potuto somministrare ai bambini cibi avariati, o addirittura “mangiucchiati dai topi” come sembra che i militari del Nas abbiano verificato in particolare a Camposano.

«Un sindaco non fa le gare. Non sono io a decidere se un documento può essere o non essere giudicata idonea per dimostrare il possesso di un requisito previsto dal bando. C’è una commissione per questo e non so nemmeno all’epoca se è stata presieduta dal segretario comunale o dal capo dei vigili».

Stando agli inquirenti della procura napoletana di fatto Mitidieri avrebbe agevolato la Puliedil srl di Nicola Summa e figli consentendo l’affidamento del servizio per il 2009/2010 nonostante la ditta campana avesse portato a dimostrazione della disponibilità di due auto per il trasporto dei pasti con tutte le autorizzazioni sanitarie necessarie la stessa identica autocertificazione utilizzata per la medesima gara bandita, per la medesima annualità, dal comune di Lacco Ameno. Identica persino nei numeri di targa indicati. D’altra parte, come corrispettivo, avrfebbe ottenuto «l’assunzione di persone da lui stesso segnalate e in particolare di Falabella Nicola».

Di più è emerso soltanto che nei due plessi scolastici di Lagonegro, quello di piazza della Repubblica e l’Umberto I, sarebbero stati somministrati agli studenti «prodotti di grammatura inferiore a quella prevista dal capitolato della gara d’appalto». A quanto pare fettine di carne troppo piccole. Ma l’accusa è rivolta a due cuoche e ai titolari della ditta.

«Ci sono strutture preposte per verificare la bontà delle pietanze che vengono somministrate nelle mense». Rassicura il sindaco. «Come proprio il Nas dei carabinieri e il Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Asp. Spettano a loro i controlli di corrispondenza tra la tabella nutrizionale prevista dal bando e i cibi preparati. Nel 2009 quando ho chiesto una modifica della tabella è stato su sollecitazione dei genitori perché i bimbi più piccoli hanno difficoltà a deglutire il prosciutto crudo, ma la pratica è stata inviata ed approvata dall’Asp. Alla mensa mangiano anche dirigenti scolastici e dipendenti che non si sono mai lamentati di nulla. Non avrei mai consentito che fossero offerti alimenti mangiucchiati dai topi. D’altronde il Sian ha svolto verifiche quasi settimanalmente e non sono mai state evidenziate problematiche sanitarie di rilievo. Ho fiducia nella magistratura però spero tanto che al più presto si risolva la situazione, in un momento in cui potevo pensare di partecipare in prima persona anche al rinnovamento del consiglio regionale».

Non si nasconde più Mitidieri, dopo l’attivismo mostrato alle riunioni del movimento dei sindaci. Ma la sua candidatura appare sempre più legata a un filo.

 

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE