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CATANZARO – Alberto Sarra sarà processato per il caso dei presunti abusi sulla nomina del primario di neurochirurgia all’ospedale di Reggio Calabria. Il sottosegretario alla presidenza della Regione è stato infatti rinviato a giudizio nel corso dell’udienza preliminare fissata per oggi dopo una serie di controversie legali che avevano portato l’esponente politico a ricusare i giudici.

E arriva proprio nel giorno in cui Sarra sulle colonne del Corriere della Sera è stato chiamato in causa per l’indennita percepita a causa di una inabilità al lavoro causata da una gravissima patologia cardiaca sofferta negli anni scorsi. Sarra risultava così essere beneficiario di quasi 7.500 euro mensili, che si sommavano alla somma che percepisce nella qualità di sottosegretario. Una situazione smentita in giornata dallo stesso uomo politico che ha affermato di aver rinunciato da settembre a quella indennità che gli era stata corrisposta a giugno. «E’ una vicenda assurda – dice Sarra – dovrei essere indicato come un caso al contrario in quello che sta avvenendo in Italia ed invece…Io potrei stare a casa e percepire l’indennità per inabilità e invece vi ho rinunciato per poter continuare a lavorare. Cosa devo fare? Ho avuto un infarto terribile, da allora vivo con una protesi che non mi consente nemmeno di dormire, imbottito di farmaci. Ho deciso di dare una mano alla collettività, non prendo l’assegno di inabilità ma solo l’indennità da sottosegretario».

Poi, però per lui è arrivata la seconda tegola della giornata, con la decisione del giudice per le udienze preliminari di Catanzaro sull’inchiesta secondo la quale Sarra, nel febbraio del 2005, avrebbe minacciato l’ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera Bianchi Melacrino di Reggio Calabria, Renato Carullo, per costringerlo a nominare il medico Saverio Cipri quale primario del reparto di neurochirurgia. Nel fascicolo appaiono anche l’ex governatore Chiaravalloti e gli ex assessori regionali Zavettieri e Luzzo: sono accusati di tentata concussione perchè avrebbero minacciato Carullo di revocargli l’incarico di direttore generale perchè si era opposto alla nomina di Cipri attraverso la sospensione di un concorso vinto da un altro medico. 

I tre ex esponenti del governo regionale sono già stati rinviati a giudizio per le accuse contestate loro, insieme a medico Saverio Cipri. La posizione di Sarra, discussa oggi, era stata invece stralciata per un difetto di notifica. Si è poi in attesa della pronuncia della Corte di cassazione in merito alla sua richiesta di ricusazione del gup che sta conducendo il procedimento la quale si è già interessata dell’inchiesta emettendo nei mesi scorsi il provvedimento cautelare con il quale Sarra era stato temporaneamente interdetto dai pubblici uffici. Provvedimento, quest’ultimo, poi revocato dal Tribunale del riesame il 30 maggio scorso.

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