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TREBISACCE – Che la tratta ferroviaria jonica sia stata abbandonata dalle Ferrovie dello Stato, alla stregua di un ramo secco, è ormai un dato di fatto acclarato dalle proteste vibranti di rappresentanti politici ed istituzionali calabresi a seguito del taglio sconsiderato dei treni a lunga percorrenza, primo fra tutti, lo storico Crotone – Milano. La situazione diventa tragica se quel che resta del traffico ferroviario sulla jonica presenta carenze e crea disagi ai viaggiatori che, per estrema necessità, sono ancora costretti a servirsi del treno. 

E’ quanto accaduto domenica scorsa a quanti, dalla stazione ferroviaria di Sibari, alle 17 e 10, sono saliti sul treno regionale 8249 per raggiungere Catanzaro Lido.  Già alla partenza della “littorina”, il primo disagio: l’impianto di aria condizionata o di raffreddamento, è fuori uso. Fatti pochi chilometri, alla stazione ferroviaria di Corigliano Calabro, il treno va in avaria. Provano a farlo ripartire ma inutilmente. Dopo vari tentativi, i pochi passeggeri a bordo vengono invitati a scendere perché di li a poco, nel piazzale antistante la stazione, sarebbe giunto un autobus che avrebbe garantito il servizio sostitutivo e fatto giungere a destinazione i passeggeri. Una lunga attesa e, alle 19 e 45, non essendo ancora giunto l’autobus sostitutivo del treno in avaria, i passeggeri decidono di fare ritorno a casa chiedendo ai familiari di andarli a prelevare a Corigliano. Il disagio è facilmente intuibile se pensiamo che i comuni di provenienza dei passeggeri erano Trebisacce, Castrovillari ed altri centri interni della Sibaritide. 

Due studentesse  hanno dovute fare ricorso al fidanzato di una di loro, residente a Crotone, per farsi accompagnare a Catanzaro dove il mattino seguente avrebbero dovuto sostenere un esame universitario. Lo stesso funzionario di un Ente governativo che ci ha fornito la notizia, ha dovuto fare rientro a Trebisacce per partire la mattina successiva, questa volta in pullman, alla volta di Catanzaro Lido, con l’aggravante di aver dovuto giustificare il ritardo con cui è giunto sul posto di lavoro. Amaro il suo commento: «Mai mi sarei aspettato che una regione come la Calabria, da sempre sottosviluppata, avrebbe potuto compiere ancora passi indietro anziché colmare le distanze dalle regioni più progredite anche dello stesso Meridione d’Italia».

 

 

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