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MATERA – Condivisione e partecipazione. Sono di fatto i due concetti che hanno spinto fino a Matera il Treno Verde di Legambiente che arriverà domenica nella città dei Sassi e che ha visto Carmen Lasorella, volto noto della tv e del giornalismo, materana, di farsi promotrice dell’idea e di impegnarsi nella sua realizzazione.
«Il treno a Matera è di per sè una buona notizia ma il Treno Verde di Legambiente ha un significato più ampio perchè vuole accogliere i sentimenti di una terra che deve interpretare la sfida del 2019.
Il senso del Treno verde passa dalla cultura dell’ambiente, della terra, della sostenibilità e mi sono detta che questo treno doveva arrivare anche qui, magari in altro modo», spiega Carmen Lasorella.
«Come meglio si può a piedi, in bici, a cavallo o con ogni altro mezzo.
Ho visto che quest’idea è piaciuta ai cittadini, che hanno una grande voglia di partecipare, e Legambiente ha accettato di fare questo allungo nel suo tour fino a Matera».
L’appuntamento sarà quello del 1 di marzo con il Treno Verde che arriverà a Bari dove rimarrà tre giorni e si sposterà a Matera domenica.
«Le idee sono sempre il motore utile a superare le difficoltà e diventano più forti quando si investe nella partecipazione dei cittadini, a qualsiasi latitudine. L’assenza di infrastrutture non può fermare le idee. È fondamentale creare progetti condivisi per andare oltre le difficoltà».

Ovviamente il lavoro per portare in città il Treno verde ha dato anche lo spunto per un contatto diretto, importante in questo momento particolare per la città stretta tra la designazione a capitale europea della cultura nel 2019 e la campagna elettorale che dovrà definire quali saranno i traghettatori che condurranno Matera fino al 2019.
Su questo però Carmen Lasorella decide di fare delle precisazioni:«ll Treno Verde è un’opportunità per i cittadini , è un dono a Matera. Per me è stata anche l’occasione di conoscerne più da vicino l’anima e così i pregi e i difetti. Resto estranea agli interessi della campagna elettorale, anche perché non sono portatrice di interessi.
Una persona come me, dinanzi ad un momento così particolare, per le opportunità che si offrono a Matera, quale simbolo di una rinascita dell’intero Sud, può solo mettere a disposizione se stessa e il suo contributo di idee ed esperienze, con il vantaggio dell’indipendenza.
L’indipendenza, d’altra parte, è stata la cifra del mio lavoro. Posso dare un contributo per lo sviluppo civile».
Quanto alle discussioni di questi giorni che dividono la città sul dossier, sulle scelte da fare, sulla necessità di cambiare, migliorare o stravolgere quanto previsto nel progetto di candidatura la giornalista non ha dubbi: «Io credo che Matera non abbia bisogno di divisioni, Matera ha bisogno di convergenze, ha bisogno di mettere in primo piano una straordinaria opportunità che non capita di frequente.
Opportunità di sviluppo che riguardano tutto il Sud e non solo la città. Proprio in questo senso il Treno verde, che per la sua organizzazione ha visto una partecipazione spontanea ed entusiasta, dovrebbe indicare la strada di una partecipazione maggiore della società, che diventare motore di crescita».

Quindi un obiettivo da porsi in una prospettiva non troppo lontano. «Matera è innanzitutto una terra che produce grano, il treno verde che qui arriva, porterà con se il grano di Matera fino all’Expo e così l’idea di poter far diventare questa città anche capitale del grano nell’ambito di un’agricoltura sostenibile, che vada nella direzione del progressivo passaggio dalle produzioni convenzionali a quelle biologiche.
Sarebbe un grande progetto da portare all’Expo, dove a luglio ci sarà la settimana dedicata al grano. Non sarebbe magnifico, immaginare una Carta di Matera per la produzione dei cereali e dunque anche una rinascita, che cominci dal rispetto della terra?»

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