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BOVA MARINA (RC) – Vittorio Mondello, vescovo emerito e amministratore apostolico di Reggio Calabria-Bova, ha deciso di visitare gli immigrati sbarcati a Bova Marina pochi giorni fa ed ospitati presso l’Auditorium. La visita, dal carattere familiare e riservato, è stata arricchita dalla presenza di numerosi componenti della comunità parrocchiale di Bova Marina accompagnati dal Parroco, don Natalino Caradente. Infatti, sin dalle prime ore successive allo sbarco, la comunità parrocchiale è stata coinvolta in una catena di solidarietà che ha sostenuto in modo vigoroso l’intervento di accoglienza improntato dalla Commissione Straordinaria del Comune di Bova Marina e dalle forze dell’Ordine. L’Arcivescovo inizialmente ha visitato le famiglie ed ha benedetto i bambini che venivano fatti avvicinare dai loro genitori. In seguito, grazie all’aiuto di un interprete, ha rivolto a tutti gli immigrati un breve discorso che egli stesso ha definito “di benvenuto”. «Leggo nei vostri occhi – ha detto – un senso di disorientamento: non abbiate paura di questa nazione, di questa città, e soprattutto non abbiate paura del vostro futuro. Il carisma dell’accoglienza è sempre appartenuto al nostro Paese ed in particolar modo al Meridione: noi vi vogliamo bene già da ora! Invito soprattutto la comunità parrocchiale a prendersi cura di voi: noi cristiani, sull’esempio di quanto fatto da Gesù, dobbiamo nutrire il massimo rispetto per ogni persona umana, indipendentemente dalla sua situazione, dalla sua condizione e dalla sua religione». Poi, rivolgendosi agli uomini ospitati nel secondo padiglione, Mondello ha detto: «Spero che questo momento di provvisorietà si concluda presto. Adesso questa nazione è per voi straniera, ma spero che qui possiate trovare un futuro migliore del passato che avete lasciato. Da parte nostra dobbiamo mettere tutto il nostro impegno affinchè l’aiuto che stiamo cercando di darvi sia davvero completo: il vero soccorso non è solo quello materiale, non si ferma solo alle cose, ma soccorre la persona intera. Il vero aiuto che possiamo darvi è essere vostri fratelli».

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