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La Protezione civile regionale, guidata dal sottosegretario Franco Torchia, ha già avviato una ricognizione delle strutture più adeguate ad ospitare i circa 1800 profughi libici che, in base al piano stilato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni, dovrebbero arrivare nella nostra regione.
Sino ad oggi i vertici della Prociv hanno individuato una decina di punti su tutto il territorio regionale, fra strutture sanitarie dismesse ed altre curate dalle associazioni di volontariato, che potrebbero dare ospitalità agli immigrati in arrivo dal Nord Africa. Queste strutture verranno visitate dai tecnici della Protezione civile che ne verificheranno le capacità strutturali e lo stato di fatto, prima di dare corpo al piano definitivo per le dislocazioni. Per il momento la Regione Calabria è molto abbottonata sui siti individuati, la paura è quella di creare un allarmismo ingiustificato fra la popolazione dei comuni in cui sono stati individuati i punti di interesse.
Ieri a Catanzaro si è tenuto un incontro fra il sottosegretario Franco Torchia (nella foto) ed i rappresentanti della Protezione civile delle cinque province calabresi. E’ stata l’occasione per fare il punto sullo stato di fatto della ricerca e della verifica in atto predisposta dalla Prociv regionale, dopo le disposizioni ricevute al termine del primo vertice romano. Martedì prossimo, poi, il sottosegretario Franco Torchia sarà di nuovo nella Capitale per affrontare la problematica, anche alla luce delle risultanze del viaggio del Presidente del consiglio in Tunisia finalizzato a verificare la tenuta degli accordi con il paese africano in tema di controllo dell’immigrazione clandestina.
La posizione della Calabria, i cui organi di governo regionale hanno ribadito un secco no alla realizzazione di tendopoli sul territorio di competenza, non collima con la decisione del ministro Maroni che, proprio all’interno delle tendopoli, vorrebbe trasferire gli immigrati provenienti dalla Tunisia.
Sono sette le strutture sanitarie dismesse, poco meno quelle gestite dalle associazioni di volontariato, sotto osservazione. Comunque, secondo quando affermato da Torchia, intende farlo non in contrasto con la popolazione calabrese.
«Sono convinto – ha detto il sottosegretario che guida la Protezione civile regionale – ogni scelta debba essere assecondata dal consenso dei sindaci e delle popolazioni interessate. Non possiamo accettare decisioni che piovano dall’alto sulla nostra regione. Senza il consenso dei nostri concittadini non muoveremo un passo».

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