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REGGIO CALABRIA – Impianto di Casignana aperto, anzi no, chiuso. Si potrebbe riassumere così la protesta dell’amministratore unico della Ased, Rosario Azzarà, che denuncia come la struttura che avrebbe dovuto raccogliere, da oggi, i rifiuti della zona del Reggino non era aperta come invece annunciato dall’Ufficio del commissario per l’emergenza ambientale.

«Alle 10,10 di oggi, primo giorno di conferimento – scrive Azzarà – il Comune di Casignana, ospitante la discarica, non sa nemmeno se e quando la discarica può essere utilizzata. Gli impianti Tec-Veolia, in presenza di una ordinanza del Commissario che gli sottrae il cliente Comune, non permettono il conferimento dei rifiuti».

Una situazione che ha portato la società ad attuare la protesta di tenere i camion carichi di rifiuti davanti gli edifici comunali, in attesa di sapere dove dovranno conferire. In particolare, quattro sono le criticità lamentate dall’azienda:  doppi turni di lavoro per i dipendenti che non sanno dove scaricare, con straordinari da pagare; automezzi costretti a girare in attesa di capire dove dover scaricare; la caduta di immagine del Comune, dal momento che ci saranno ripercussioni sulle raccolte dei rifiuti dei prossimi due giorni; inquinamento e pericolo di incendio per gli autocompattatori rimasti carichi di rifiuti. Da qui la decisione di trasmettere la lettera di protesta anche alla Procura della Repubblica e al prefetto, oltre al presidente Scopelliti, ai Comuni interessati e allo stesso Ufficio del commissario. 

 

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