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CATANZARO – Sarebbe stato minacciato di essere tagliato in due con una motosega l’imprenditore Francesco Vinci di Pizzo Calabro, nel Vibonese, parte lesa dell’operazione antimafia “Never Ending” e che ha denunciato le minacce subite. E’ quanto emerge dal decreto di fermo della Dda. Autori della minaccia sarebbero stati Domenico Pardea, 46 anni, detto “U Ranisi”, residente a Pizzo, arrestato stamane, e Carlo Riso, 35 anni, di Gioia Tauro, allo stato irreperibile. 

Il nuovo “capo” di Pizzo Calabro, secondo la Dda, sarebbe stato invece Raffaele Fiumara, 60 anni, del vicino comune di Francavilla Angitola, uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna per traffico di droga rimediata nell’inchiesta “Pizza connection”. Fiumara, secondo l’accusa, avrebbe ridimensionato nella zona di Pizzo sia il ruolo di Domenico Pardea e sia quello esercitato dai Bonavota di Sant’Onofrio, tanto da pranzare e cenare gratis in diversi ristoranti della zona “Marinella” di Pizzo. 

La presenza di Raffaele Fiumara fa scrivere agli inquirenti nel decreto di fermo che in tali zone del Vibonese “sa assiste ad una vera e propria occupazione del territorio sottratto alla sovranità dello Stato, verificandosi un processo di sostituzione delle funzioni a cominciare dal monopolio dell’amministrazione della giustizia detenuto da esponenti di spicco della criminalità che assurgono al ruolo di arbitri delle controversie al posto degli organi istituzionalmente preposti”.
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