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In Basilicata ben 41.262 imprese – di cui 11.978 sono imprese femminili e 4.810 giovanili – sono senza dipendenti.

La percentuale più alta di imprese lucane senza dipendenti si registra nel comparto commercio al dettaglio e in quello dei servizi con punte vicine al 75%.

Sono dati diffusi dall’Osservatorio Confesercenti per avvalorare il “grido d’allarme”: la crisi dell’occupazione non riguarda solo i lavoratori dipendenti. Tra recessione e austerity, sono gli indipendenti, dai piccoli imprenditori agli autonomi, la fascia che proporzionalmente ha pagato il conto più salato della crisi, subendo tra il 2007 ed il 2014 una flessione tendenzialmente nazionale del 7% degli occupati, più del doppio del calo (-3,1%) registrato dai lavoratori dipendenti.

Dati – evidenzia Prospero Cassino, Confesercenti Potenza – da noi decisamente più negativi e nonostante le difficoltà e l’importanza ‘sistemica’ degli indipendenti, che costituiscono un quarto della forza lavoro, si registra la mancanza di un piano di intervento sia regionale che nazionale per il loro rilancio occupazionale. Ed anche il JobsAct, il più importante intervento sul lavoro degli ultimi due anni, li esclude mentre siamo in attesa dei provvedimenti regionali di sostegno alle pmi contenuti nella Legge di Stabilità.

Per questo Confesercenti – ricorda Cassino – auspica la creazione di un Testo Unico del Lavoro Indipendente, che preveda – fra gli interventi più urgenti – tassazione e contribuzione agevolata per i primi tre anni di attività delle nuove imprese, formazione continua per gli imprenditori, tutele del reddito in caso di inattività temporanea o di cessazione di attività per crisi di mercato, e un particolare sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile, necessario per favorire l’avvio di attività in proprio da parte di lavoratori dipendenti espulsi dal mercato del lavoro”.

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