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SARA’ una primavera dell’arte e del patrimonio storico artistico regionale la ventiduesima edizione delle Giornate Fai, in programma il il 22 e il 23 marzo prossimi. Fedele allo slogan “2 giorni per ammirare l’Italia, 365 per salvarla”,  il Fai di Basilicata ha illustrato, ieri mattina a Matera, nel corso di una conferenza stampa ospitata a Casa Noah, un autentico gioiello di recupero “intelligente” incastonato nel cuore dei Sassi, il programma delle Giornate di Primavera in Basilicata.  Otto  in tutto, oltre Matera, i centri in tutta la regione che  per l’occasione apriranno al pubblico le porte di palazzi gentilizi, scavi archeologici, chiese e musei. Visite speciali, infatti, nel corso della due giorni sono previste a Tricarico, Grassano, Irsina, Metaponto, Pisticci e Policoro in provincia di Matera e a Grumento Nova e Venosa in provincia di Potenza. Le visite coinvolgeranno i volontari dell’associazione, i giovani delle scuole e gli studenti di archeologia dell’Università della Basilicata. Mentre sulle pareti di Casa Noah scorrevano le suggestive immagini del documentario “I Sassi invisibili. Un viaggio straordinario nella storia di Matera”, ad accompagnare in questo ideale percorso tra le meraviglie del patrimonio storico culturale della regione tutte da scoprire,  Maria Xenia D’Oria e Rosalba Demetrio, presidente e vicepresidente del Fai di  Basilicata, Giuseppe De Rosa, capo delegazione del Fai di Matera, alla presenza  del sindaco di Matera, Salvatore Adduce. «Il primo sindaco – ha sottolineato Maria Xenia D’Oria- a sottoscrivere la tessera del Fai,  un esempio da seguire anche inaltre città se si ha davvero amore per i propri luoghi».  A Matera, accanto a Casa Noha,  sarà possibile visitare il salone degli Stemmi nel palazzo Arcivescovile (ma solo se si è soci del Fai)  e Palazzo Ferrau. A Grassano la Chiesa Madre e il Geosito dei Cinti, a Irsina il Centro studi “Giovanni Maria Trabaci” (che ospiterà il 22  alle 20,30 un concerto jazz e il 23 alle 19 un aperitivo musicale, con la performance  al clavicembalo di Carlo Maria Barile)    e il museo archeologico “Janora”, a Tricarico la cattedrale che conserva un prezioso dipinto di Pietro Antonio Ferro e una cappella del XVII secolo fresca di restauro, oltre al Palazzo ducale. A Metaponto porte aperte  al museo archeologico e alle Tavole Palatine, a Pisticci alla cappella di Santa Caterina e alla chiesa dell’Immacolata, a Policoro al museo archeologico della Siritide e al Parco archeologico di Heraclea. Rientrano nell’ “Itinerario augusteo”, pensato dal Fai per celebrare il bimillenario della morte di Augusto, le visite a Grumento Nova, al museo nazionale dell’Alta val d’Agri e al sito di Grumentum, e a Venosa, alle aree archeologiche delle terme e dell’anfiteatro e alla Casa di Orazio. Un percorso ricco e affascinante, insomma,  quello tracciato  in stretta collaborazione con le Soprintendenze, che fa guadagnare ai rappresentanti del Fai, per dirla con il sindaco Adduce, il titolo di “abitanti culturali doc”. La corsa vero il 2019 passa anche attraverso questo nuovo modello di fare tutela e salvaguardia del patrimonio.

m.agata@luedi.it

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